CATANIA – Parcheggiare in via Principe Nicola, nel quartiere di Picanello, è ormai diventata un’impresa ardua per gli automobilisti che decidono di lasciare la propria auto sulle strisce blu realizzate poco prima dell’incrocio con via Duca Degli Abruzzi.
Da tempo, infatti, il margine della carreggiata delimitato dagli stalli a spina di pesce è pericolosamente deformato dalle radici degli alberi che spingono per affiorare in superficie. Un’azione silenziosa ma evidente. che, similmente a quanto accade in viale Africa, ha provocato fratture in più punti e affossamenti che rischiano di rivelarsi trappole micidiali non solo per i mezzi a quattro ruote, ma anche per i pedoni.
Basta mettere un piede in una di queste fessure per ritrovarsi a terra. Come documentato dalle nostre immagini, non mancano poi i disagi legati alla situazione del marciapiede, dove è presente addirittura una grossa pietra di provenienza ignota che staziona da tempo ai piedi di un’aiuola. Per presentare il problema agli occhi dell’amministrazione abbiamo contattato il presidente della Seconda Municipalità etnea, Massimo Ruffino.
“Solleverò il caso alla Seconda Commissione, ho già chiesto di verificare quei problemi di incolumità pubblica che riguardano gli alberi anche all’interno di scuole. Con le forti piogge che stanno arrivando, gli alberi sono un grosso problema. È necessario intervenire prima che accada una piccola tragedia“.
“Per quanto riguarda il caso di via Principe Nicola – sottolinea Ruffino – non credo che sia di facile risoluzione. Innanzitutto gli alberi vengono estirpati solo se morti e non stiamo parlando di piante prive di vita. Al massimo, l’albero può essere potato, ma il disagio non è tanto dovuto ai rami o al fogliame, bensì alla base. L’albero, crescendo, non fa altro che ingrossare le radici andando a intaccare il manto stradale e il marciapiede“.
“È stato detto l’anno scorso in Consiglio da un ex assessore della vecchia giunta che per fare un lavoro del genere sarebbero serviti circa 40mila euro. L’albero dovrebbe essere espiantato e radicato in un’altra zona che accetta quel tipo di pianta. Questo a detta dell’assessore al Decoro e all’Ecologia della scorsa amministrazione“.
C’è, poi, un altro freno che impedisce all’amministrazione di intervenire, ovvero la drammatica situazione economica delle casse comunali: “Il dissesto finanziario, al momento, non ci permette di fare certe operazioni. Su molte cose siamo bloccati vedi le caditoie che non possono essere pulite perché non c’è un’azienda per l’affidamento e non esiste una corrispondenza economica da parte del Comune. La Multiservizi non opera fino a quando non riceve il benestare perché lavora a canone“.
“Si stava meglio prima perché qualche soldo c’era“, fa notare Ruffino. “Adesso, anche per mettere una mattonella, e me ne vergogno da cittadino, l’operaio non riesce più nemmeno a passare il cemento. L’articolo 7 del Codice della Strada che regola il traffico pedonale dice che sui marciapiedi non dovrebbe esserci ostacolo o impedimento. Oltre a motorini e ciclomotori, troviamo anche le buche. Al momento, tuttavia, abbiamo le mani legate a causa del dissesto finanziario“.
I problemi di questo genere non riguardano la sola via Principe Nicola, ma ricadono anche in altre aree della Seconda Municipalità. “In via Giacomo Leopardi – aggiunge Ruffino – ci sono delle mattonelle divelte e recentemente è caduta una signora con il bastone. Al largo Aquileia abbiamo rami che cadono, senzatetto, la fontana che non funziona, l’isola ecologica mai svuotata, cestini stracolmi. Abbiamo fatto la segnalazione tre settimane fa e non solo non è stato ancora fatto nulla, ma sono caduti altri due rami su un’auto“.
E ancora: “Nel cortile della scuola di via Anfuso ci sono altri alberi pericolosi che, al prossimo temporale o vento forte, rischiano di cadere sulla testa di qualcuno. Non stiamo parlando di ramoscelli, bensì di rami con una circonferenza di 40-50 centimetri. Comprendiamo, però – conclude il presidente della Seconda Municipalità -, che anche lo stesso assessore Cantarella oltre non riesce ad arrivare“.