Catania, protesta sventolando mutande: “Renzi, vuoi anche queste!”

Catania, protesta sventolando mutande: “Renzi, vuoi anche queste!”

CATANIA – Un corteo “funebre” con tanto di bara di legno a simboleggiare “la morte dei diritti dei lavoratori”.

Nel giorno dello sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati Usb, Orsa e Unicobas contro il Jobs act e tagli, Catania risponde così alla riforma del lavoro messa in campo dal governo Renzi. E stamattina, alla vigilia della manifestazione della Cgil a Roma, in tutta Italia sono scesi in piazza a protestare i lavoratori del settore pubblico e privato.

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La manifestazione partita da villa Bellini si è snodata lungo via Etnea fino a piazza Università, con tappa sotto Palazzo Minoriti per la consegna di un documento al prefetto Federico. Qui i lavoratori hanno dato vita ad un flash mob.

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Ad aderire allo sciopero i lavoratori dell’Oda. Nel loro striscione gli operatori dell’Opera diocesana assistenza senza stipendio da tre mesi, chiedono “stipendio, dignità e rispetto”. All’iniziativa ad aderire i vigili del fuoco ma anche i dipendenti della Tecnoservice, ditta che si occupa per conto del policlinico Vittorio Emanuele di servizi socio sanitari. E poi il mondo della scuola.

A partecipare all’agitazione anche alcune delegazioni di lavoratori provenienti da Ragusa e Messina. A sostegno dell’iniziativa dei sindacati di base anche i giovani studenti dell’istituto alberghiero Karol Wojtyla. “Ci hanno ammazzato il futuro”, gridano in coro mentre sfilano in protesta.

“Quella di Renzi è una riforma del lavoro lacrime e sangue – dice così un’insegnante presente allo sciopero -. Si sta attaccando lo statuto dei lavoratori. L’articolo 18 non è responsabile della crisi dell’occupazione. Bisogna pensare a creare nuovi posti di lavoro. Oggi noi siamo in piazza per difendere i nostri diritti”.

Contro i tagli del Governo, mutande bianche sventolate come bandiere e uno striscione che recita “volete anche queste?”.

“Ci hanno levato tutto – ci dice un gruppo di operai -. Il governo continua a tagliare posti di lavoro e ad aumentare le tasse. Come facciamo ad andare avanti”.

In testa al corteo Corrado Tabbita Siena segretario territoriale dell’Usb. “Una grande mobilitazione per dare voce ai lavoratori, sempre più esasperati e stanchi. La modifica all’articolo 18 non serve all’economia. Quella di Renzi è una cura che non funziona. Per questo oggi siamo qui così numerosi a difesa del lavoro, del salario, dei diritti e del reddito”.

La giornata di mobilitazione ha creato qualche disagio alla circolazione. Via Etnea è rimasta chiusa al traffico per tutta la mattinata.