CATANIA – Prima i furti, le rapine e gli scippi, adesso la musica. Racconta questo Niko Pandetta a Realiti, programma che va in onda su Rai 2. Un viaggio nella sua vita privata, tra i suoi costosissimi vestiti, le scarpe e i tanti tatuaggi che ricoprono il suo corpo.
E tra questi, il giovane cantante neo-melodico tiene a uno in particolare, oltre a quelli raffiguranti le armi che, lui stesso, dice di “amare”. Parliamo di un tatuaggio con il nome dello zio, oggi al 41 bis, “Turi”, con sopra il cognome della famiglia della madre “Cappello”.
La sua prima canzone, come dice lo stesso Pandetta, è proprio dedicata allo zio. “Dalla prigione lui scrive delle poesie che poi trasformo in canzoni: per lui è un modo per comunicare con l’esterno”, afferma Niko Pandetta.
Come racconta all’inviata, la sua carriera è iniziata con le dirette su Facebook, quando si trovava ancora in regime di arresti domiciliari “per errori commessi in passato”. E poi l’avvertimento ai più piccoli: “Non andate a rubare”.
Foto Canale Youtube Rai