Catania manifesta contro lo sgombero dello Studentato 95100: gli appelli al sindaco

Catania manifesta contro lo sgombero dello Studentato 95100: gli appelli al sindaco

CATANIA – I ragazzi e le ragazze dello Studentato 95100, struttura occupata che sorge in via Gallo a Catania, non si fermano. Ieri sera si è tenuta la manifestazione alle ore 19, che è partita da Villa Bellini fino ad arrivare a piazza Duomo. ”

Questo non è il corteo per dire poverini ci hanno sgomberato. Questo è il corteo per dire che il consultorio e lo studentato non si toccano. È una dichiarazione di intenti molto chiara. Saranno settimane di lotta e sappiamo che siamo sotto le vacanze di Natale ma questo ci dà ancora più coraggio“, grida al megafono una manifestante.

Ad aprire il corteo uno striscione con scritto “Consultorio e studentato non si toccano. Difendiamo gli spazi sociali, transfemministi e autogestiti della città“.

Sgombero studentato 95100

Dispiegate per il “controllo” del corteo oltre una quindicina di Forze di Polizia. Inoltre, i manifestanti dichiarano: “Hanno fatto irruzione nella struttura neanche fosse il covo dei peggiori criminali di Catania“.

Manifestazione Sgombero studentato 95100

Il messaggio al sindaco di Catania

Durante il corteo più volte è stato tirato in ballo il nome del sindaco di Catania, Enrico Trantino. “Non possiamo permettere che questa diffamazione continui e colpisca i nostri luoghi e i nostri progetti, affermando che al loro interno non si svolgeva nulla. C’è questa famosa ricetta medica datata del 2021 che è la prova comprovata, secondo quanto dichiarato dall’amministrazione, che lì dentro non si facevano attività. Questa piazza e le persone che frequentano la struttura da sei anni dimostrano che, in questo momento, il sindaco è solo un pagliaccio e le sue affermazioni sono bugie“, urla a gran voce una manifestante durante il corteo.

Quindi, caro sindaco di questa città che dovrebbe rappresentare la pulizia e soddisfare i bisogni dei suoi abitanti e del territorio, non abbiamo paura. Ciò che abbiamo fatto è sempre stato trasparente e pubblico. Smaschereremo ogni menzogna che dirai nei nostri confronti“, conclude la manifestante.

Sgombero studentato 95100

Lo sgombero del 5 dicembre 2023

L’introduzione all’interno dell’edificio da parte delle Forze dell’Ordine è avvenuto lo scorso 5 dicembre. In un comunicato, la Procura ha definito l’intervento come un sequestro preventivo eseguito dalla Polizia, in relazione a una struttura di proprietà dell’Ente Biblioteche Riunite Civica Ursino Recupero, occupata dal febbraio 2018 dai membri del centro sociale Liotru/Spazi Sociali. La Procura ha precisato che l’edificio non ha mai ospitato famiglie, ma solo aderenti ed attivisti del centro sociale.



I locali sono stati affidati in custodia giudiziale al rappresentante legale dell’Ente proprietario. La Digos ha contestato a undici membri del centro sociale il reato di invasione/occupazione di edificio pubblico.

L’Università di Catania ha emesso una dichiarazione specificando di non essere la proprietaria dell’immobile e di non aver avuto alcun coinvolgimento nell’operazione di sgombero.

“È stata un’azione violenta”

È intervenuta ai nostri microfoni una manifestante presente al corteo e durante lo sgombero della struttura: “In sette agenti hanno provato a tirarmi dentro la struttura perché non volevano avessimo contatti con l’esterno“, dichiara. Di seguito l’intervista integrale.

 

 

La struttura ospitava anche diverse associazioni, tra cui “Mi cuerpo es mio” e “Non una di meno“, dedite all’assistenza delle donne vittime di violenza.

L’evento ha attirato l’attenzione di tutta l’Italia, con il sostegno alla causa anche da parte di ZeroCalcare, il fumettista romano famoso per la serie NetflixStrappare lungo i bordi“.

 

 

Fonte video pagina Instagram Studentato 95100

L’operazione di sgombero del 5 dicembre scorso solleva questioni complesse e la manifestazione aggiunge ulteriori sfumature. In questo contesto, la vicenda richiede riflessione e dialogo per affrontare le divergenze e garantire la tutela dei bisogni dei cittadini.