CATANIA – Continuano le battaglie dei giovani dello Studentato 95100 e del Consultorio autogestito “Mi cuerpo es mio“. La novità sul caso è che il sindaco di Catania, Enrico Tratino, ha deciso di aprire un canale di dialogo con i ragazzi dopo l’incontro al Palazzo degli Elefanti.
L’incontro col sindaco di Catania
Dell’incontro con il primo cittadino Enrico Trantino, ce ne parla Lara Torrisi, presente durante il dialogo come volontaria del consultorio: “L’incontro con il sindaco è stato un passo importante per la vicenda che ci ha coinvolte, vista l’assenza degli ultimi giorni da parte del Comune. Questo però non ci basta, servono risposte concrete in tempi molto celeri, non possiamo aspettare più di quanto già è stato fatto. Per il 20 gennaio, data orientativa di un prossimo incontro con il primo cittadino, vogliamo si concretizzino le dichiarazioni d‘intenti fatte e vogliamo si accelerino i tempi per ripristinare i progetti del consultorio e dello studentato“.
“Ad oggi stiamo continuando grazie al nostro impegno e la solidarietà che è pervenuta da tutta la città – continua Lara Torrisi -, venuta a sostenerci anche durante tutto l’incontro. Non fermeremo in alcun modo il lavoro fatto fino ad adesso, continueremo a porre l’accento sulle esigenze della città e sulla necessità di riavere degli spazi che rispondono realmente ad esse. Quegli spazi devono continuare a vivere con i progetti del consultorio e dello studentato e non rischiare che rimangano chiusi e abbandonati come sono stati lasciati prima che noi lo rendessimo un bene per il territorio e i suoi abitanti“, conclude.
Viene portata avanti dai volontari anche una raccolta firme a sostegno dei progetti e per la richiesta di affidamento dei locali “sottratti“.
Lo sgombero di giorno 5 dicembre scorso
Ma facciamo un passo indietro nella vicenda per ricostruire il percorso che ha portato al dialogo con il sindaco di Catania.
L’introduzione all’interno dell’edificio da parte delle Forze dell’Ordine è avvenuta lo scorso 5 dicembre. In un comunicato, la Procura ha definito l’intervento come un sequestro preventivo eseguito dalla Polizia, in relazione a una struttura di proprietà dell’Ente Biblioteche Riunite Civica Ursino Recupero, occupata dal febbraio 2018 dai membri del centro sociale Liotru/Spazi Sociali. La Procura ha precisato che l’edificio non ha mai ospitato famiglie, ma solo aderenti ed attivisti del centro sociale.
I locali sono stati affidati in custodia giudiziale al rappresentante legale dell’Ente proprietario. La Digos ha contestato a undici membri del centro sociale il reato di invasione/occupazione di edificio pubblico.
L’Università di Catania ha emesso una dichiarazione specificando di non essere la proprietaria dell‘immobile e di non aver avuto alcun coinvolgimento nell‘operazione di sgombero. In precedenza, all’interno di un comunicato stampa dell’Associazione “Non una di meno” era stato dichiarato: “Ancora più grave – si legge nel comunicato – è che la titolarità dell’immobile sia anche dell’Università di Catania, che ha consentito un’azione così stupida e violenta. L’Università è al centro di operazioni immobiliari enormi nella zona e non aveva alcun bisogno di quegli spazi“. Tuttavia, l’Università si è immediatamente mobilitata per smentire tali dichiarazioni.
La manifestazione contro lo sgombero
Neppure dopo la manifestazione al centro di Catania, i volontari sono riusciti a ottenere una risposta sia dal sindaco di Catania che dall’intera Amministrazione.
Durante il corteo più volte è stato tirato in ballo il nome del sindaco di Catania. “Non possiamo permettere che questa diffamazione continui e colpisca i nostri luoghi e i nostri progetti, affermando che al loro interno non si svolgeva nulla. C’è questa famosa ricetta medica datata del 2021 che è la prova comprovata, secondo quanto dichiarato dall’amministrazione, che lì dentro non si facevano attività. Questa piazza e le persone che frequentano la struttura da sei anni dimostrano che, in questo momento, il sindaco è solo un pagliaccio e le sue affermazioni sono bugie“, ha urlato a gran voce una manifestante durante il corteo.
“Quindi, caro sindaco di questa città che dovrebbe rappresentare la pulizia e soddisfare i bisogni dei suoi abitanti e del territorio, non abbiamo paura. Ciò che abbiamo fatto è sempre stato trasparente e pubblico. Smaschereremo ogni menzogna che dirai nei nostri confronti“, conclude la manifestante.
Il dialogo inevitabile con l’Amministrazione
Solo il 27 dicembre scorso, i volontari hanno deciso di presentarsi durante un incontro del Consiglio comunale all’interno del Palazzo degli Elefanti, dando così inizio a un dialogo inevitabile.
Si attendono sviluppi sulla questione, su cui vi terremo informati.
Immagine di “Zerocalcare“