CATANIA – Gli sbarchi degli immigrati nella città di Catania sono diventati problematici per i poliziotti, che devono sostituirsi ad ogni ente di supporto a queste persone.
Lo rende noto, attraverso un Comunicato Stampa, il Segretario Generale Provinciale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia Tommaso Vendemmia.
Sono stati molteplici i presidi di associazioni, cittadini “umanisti” davanti al porto di Catania a seguito delle prime navi delle ONG che si affacciavano al “porto sicuro”. Sono state innumerevoli le polemiche e denunce al Ministro e al Governo per il trattamento inumano. Ma oggi non ci sono associazioni, enti e cittadini davanti al Palaspedini o l’Hub di San Francesco la Rena.
“Nessuno si occupa di constatare il trattamento rivolto alle persone sbarcate e ai minori non accompagnati. Ci sono solo poliziotti che con doppi turni di lavoro sono costretti ad assistere impotenti, al trattamento non ‘certamente umanitario‘ riservato a costoro che abbiamo ‘salvato‘ e accolto nel porto sicuro catanese.
Mai tanta ipocrisia è stata vista, nessun organo prefettizio dovrebbe permettere ciò. Eppure con il Comune assente e la Prefettura quasi inesistente, spetta solo ai poliziotti e qualche volontario il peso dell’accoglienza e dell’assistenza. Ma è mai possibile che in questa città nessuno veda niente? Tutti pronti ad assediare il porto e mettersi in bella mostra davanti le telecamere, ma assenti subito dopo?
Ci rivolgiamo ai politici locali e rappresentanti nazionali. Basta sbarchi in questa città che non ha le strutture e il personale per accogliere i profughi. Quale prezzo ancora dobbiamo pagare noi tutti come comunità?”, si conclude così il Comunicato Stampa del Segretario Generale Provinciale del SIAP Tommaso Vendemmia.
Foto di repertorio