CATANIA – Nel pomeriggio due “gazzelle” sono intervenute nella parte alta di viale Mario Rapisardi, su richiesta di due genitori 55enni, ormai stremati a causa delle continue vessazioni e minacce da parte del figlio.
L’intervento
Giunti sul posto nell’arco di pochi minuti, proprio a ridosso dell’abitazione dei poveri malcapitati, i militari si sono trovati davanti uno scenario “triste” e grave allo stesso tempo, vedendo sul marciapiede di fronte casa il figlio dei due 55enni che furiosamente li minacciava di morte.
Le minacce
Pertanto i carabinieri sono subito scesi dall’auto di servizio, frapponendosi tra le parti, poiché intanto il giovane, un 34 enne del posto, con precedenti di polizia, nonostante avesse visto l’arrivo della pattuglia, aveva ugualmente tentato di aggredire fisicamente padre e madre, urlandogli contro “Questa ve la faccio pagare, vi giuro che vi ammazzo, che non la passerete liscia”.
Compreso quanto stava accadendo, l’equipaggio del Nucleo Radiomobile ha chiaramente bloccato il ragazzo, allontanandolo dai genitori per portarlo in caserma, operazione che non si è rivelata facile, visto che il malvivente continuava ad essere preda dell’ira, opponendo resistenza.
Il racconto dei genitori
Suo malgrado infine, è stato condotto presso il Comando Arma di San Giuseppe la Rena, in cui sono arrivati poi anche genitori per sporgere denuncia. In quella occasione, oramai rincuorati dalla presenza dei carabinieri, sentendosi tranquilli e al sicuro, quest’ultimi hanno raccontato del vero e proprio calvario che stavano subendo fino a quel momento, iniziato circa otto mesi prima, durante i quali il figlio, ormai ostaggio della droga, era sempre più insistente nelle richieste di denaro, a cui seguivano le minacce quando i soldi non bastavano. Anche quel giorno, l’ennesima aggressione era scaturita da una richiesta di denaro per l’acquisto dello stupefacente, a cui i genitori si erano opposti.
L’arresto
I carabinieri hanno quindi arrestato il giovane per poi condurlo, su disposizione dell’autorità giudiziaria che ha convalidato l’arresto, nel carcere di Piazza Lanza.
Rimane alta l’attenzione dell’Arma e dei militari del Nucleo Radiomobile di Catania, sul tema della violenza di genere, chiamati quotidianamente a venire in soccorso alle richieste d’aiuto dei cittadini, soprattutto per quanto riguarda casi di persecuzioni all’interno delle mura domestiche.