CATANIA – La confederazione Udu di Catania, il Sunia e la Cgil hanno chiesto alle Istituzioni di risolvere il problema degli accessi ai posti letto per gli studenti universitari. Gli studenti fuori sede iscritti all’Università di Catania sono 1938, i posti assegnati con il bando 2022/2023 sono soltanto 680.
Il dato risulta essere ancora più allarmante se si considera che sono 2731 gli studenti che hanno fatto richiesta di accedere agli alloggi universitari. Tra loro, anche soggetti che risiedono in comuni della provincia etnea, che per spostarsi impiegano tempi lunghissimi a causa della scarsa efficacia dei mezzi pubblici.
I dati sopra citati sono stati divulgati dall’Udu di Catania e provengono dall’Ersu. Rimandano ad una realtà che non garantisce il diritto di accesso alla formazione universitaria indipendentemente dal reddito. Sono stati messi a disposizione, grazie ai Fondi del PNRR per 660 milioni di euro, che dovrebbero servire a triplicare il numero dei posti letto per gli studenti fuori sede. In Italia dovrebbero incrementare da 40mila a 100mila entro l’anno 2026.
Questa stamattina, insieme a Damiano Licciardello, responsabile dell’Udu di Catania, anche il Sunia, il sindacato provinciale degli inquilini rappresentato da Agata Palazzolo, e la Cgil, con la sua segretaria confederale Rosaria Leonardi, hanno chiesto alle istituzioni di risolvere il dannosissimo gap ai danni delle famiglie a basso reddito. I tre sindacati chiedono un confronto con l’Ateneo, l’Ersu e il Comu
ne di Catania.
L’intervento di Damiano Licciardello
La confederazione Udu, insieme a Cgil e Sunia propongono sul territorio nazionale un questionario che restituirà una fotografia completa delle soluzioni abitative degli studenti fuori sede entro il prossimo autunno. Il questionario è disponibile sul sito e sui social media dell’Udu. Di seguito l’intervista video responsabile dell’Udu di Catania, Damiano Licciardello.