Catania addolorata tra incredulità e amarezza. I messaggi di cordoglio per la tragedia di via Garibaldi

CATANIA – Cgil, CISL, UIL e Ugl di Catania esprimono profondo cordoglio per la tragedia avvenuta nelle scorse ore a causa di un’esplosione in via Garibaldi. Due vigili del fuoco e un altro cittadino hanno perso la vita. “Siamo addolorati, avviliti e sconvolti da quanto è accaduto. Anche questa tragedia si annovera tra le morti bianche sul lavoro. Indipendentemente dalle dinamiche che hanno scatenato l’esplosione, rimane un fatto incontrovertibile: si muore ancora adempiendo al proprio dovere verso la collettività. I sindacati non smetteranno mai di affiancare i lavoratori sul fronte dei diritti, sicurezza compresa”.

Cordoglio anche da parte dell’USB, Unione Sindacale di Base di Catania, che tra rabbia e amarezza commenta: “Due vigili del fuoco morti, uno in gravi condizioni per un’esplosione di gas a Catania. Sarebbe il momento del silenzio per le vite stroncate di lavoratori che la morte la guardano in faccia ogni giorno. Silenzio oggi, poi faremo sentire la nostra voce per urlare la nostra rabbia, per le condizioni infami in cui siamo costretti a operare. Ma ci stanno togliendo, oggi, anche il diritto al silenzio. Perché non è possibile ascoltare dai Tg e leggere sui siti che proprio le due vittime sarebbero state la causa della loro morte”. In un primo momento, infatti, si era pensato che una delle possibili cause dell’esplosione sarebbe stato l’uso di una fiamma ossidrica da parte dei vigili del fuoco per entrare all’interno della bottega tramite una finestra. C’è chi anche parlava di uso di flex, motoseghe e quant’altro. Notizie, queste, tutte smentite.

“Non è tollerabile leggere o ascoltare che una squadra di vigili del fuoco chiamata per una fuga di gas sia intervenuta con mototroncatrici (motoseghe) e cesoie per aprire una porta in una situazione di pericolo. Lo capirebbe il più sprovveduto degli sprovveduti, sarebbe come calarsi in un serbatoio di gas con la sigaretta accesa. Chiediamo rispetto per i colleghi morti di lavoro, chiediamo rispetto per l’opera di quelli che chiamate sempre “eroi”, chiediamo rispetto per il vostro stesso lavoro di “professionisti” dell’informazione che così fanno solo disinformazione. Nessun vigile del fuoco, mai, interverrebbe con quei mezzi in una situazione di pericolo da gas. Il solo pensarlo è offensivo. Scriverlo è delittuoso”.

Voce rotta e ancora incredulo, sin dai primi momenti di ieri, si è espresso anche il coordinatore regionale USB vigili del fuoco, Carmelo Barbagallo che in un’intervista esclusiva, ha dichiarato: “Conoscevo bene i due colleghi vittime dell’esplosione: uno addirittura era un mio carissimo amico, l’altro un ragazzo ‘per bene’ che ho sempre stimato. Il mio turno iniziava alle 20, quindi, sì: avrei potuto essere io a cadere nell’esplosione. Come si dice? È il nostro mestiere”.

“Catania è a genti ca si usca u pani”, il post di Giuseppe Di Stefano, giornalista sportivo di Sky è diventato virale nel web. Commenti da tutto il mondo per i due vigili del fuoco siciliani. #cataniapiange, questo l’hashtag del giorno.

Fratelli d’Italia chiede il lutto cittadino. “La città piange due angeli del soccorso, due padri di famiglia che non faranno più ritorno alle loro case e dai loro familiari. Fratelli d’Italia si stringe al dolore delle famiglie e di tutto il corpo dei vigili del fuoco”.

Intanto, a distanza di ore, arrivano ulteriore dettagli. Testimonianze, racconti, preghiere e curiosità. Sull’accaduto è stato aperto un fascicolo contro ignoti. C’è chi parla di un boato simile all’esplosione di una bomba e chi, in un primo momento, pensava ad un attentato.