CATANIA – In un’estate in cui i rifiuti sono stati abbandonati per strada, formando delle vere e proprie discariche abusive, e hanno preso fuoco, a Catania si è presentato un altro problema, quello del loro “parcheggio” nelle zone adiacenti alle isole ecologiche. A pochissima distanza dagli ingressi dei due impianti di conferimento rifiuti del capoluogo etneo, tra le vie Maria Gianni e Galatioto nel quartiere Picanello e in viale Tirreno nel rione San Giovanni Galermo, sono state trovate, soprattutto nei mesi scorsi, diverse tonnellate di immondizia.
Un qualcosa che fa storcere il naso a chi vorrebbe fare del buon livello di senso civico il miglior biglietto da visita per la propria città, tenendo conto anche che, con il permanere delle alte temperature, il rischio di propagazione delle fiamme è sempre dietro l’angolo. Nel contempo la vicinanza alle isole ecologiche chiama in causa il problema dell’inciviltà di alcune persone.
Nei giorni scorsi siamo andati a fare un sopralluogo nei due impianti. Nell’isola ecologica di Picanello il problema sembra che sia stato risolto per l’ingresso di via Galatioto, mentre di fronte a quello di via Maria Gianni, come è possibile vedere nella foto, sono ancora presenti rifiuti di un certo volume. Alcuni impiegati ci hanno detto come la causa principale sia l’inciviltà di alcuni cittadini e come la raccolta dell’immondizia venga effettuata solo su segnalazione. Nell’impianto di viale Tirreno, invece, una certa quantità di immondizia si trova vicino alle case popolari, non distante dall’ingresso.
Andrea Riccioni, direttore unità territoriale di Catania della Dusty, la società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento in città, spiega come i continui controlli siano un elemento fondamentale per fronteggiare l’abbandono in qualsiasi luogo della città.
“Ogni qual volta troviamo rifiuti per le strade della città – afferma Riccioni – interveniamo con i vari mezzi per rimuoverli e per dividerli a seconda della tipologia e quindi necessitiamo di più mezzi per poterli portare via. Nell’area ci vogliono maggiori controlli da parte delle autorità preposte, installando telecamere, ma ciò esula dalla nostra competenza. I sistemi di videosorveglianza sono all’interno delle nostre strutture, ma controllano solo la nostra area e le attrezzature, non l’esterno. Succede alcune volte che, data la quantità di materiale abbandonato, è necessario l’intervento, oltre che dei mezzi satellite con la vasca, anche di quelli che hanno il ragno o i bobcat. Il controllo sui soggetti terzi che lasciano i rifiuti, commettendo un illecito penale, è però di competenza del Comune”.
Nelle vicinanze dell’impianto di San Giovanni Galermo l’abbandono di rifiuti è quasi una prassi. Le bonifiche non sono certo mancate e sono state anche tante. Inoltre le conseguenze dell’abbandono sono davvero brutte.
“In viale Tirreno, in prossimità dell’ingresso dell’isola ecologica – conclude Riccioni – c’è una postazione nella quale la gente lascia materiali inerti. L’abbiamo bonificata con ragno e bobcat almeno dieci volte in tre mesi, ma se le forze dell’ordine non effettuano controlli e sanzioni la gente si sente indisturbata e continua ad abbandonare rifiuti illecitamente. Abbiamo fornito al Comune un elenco di 150 siti di discariche ‘storiche’ dove si registrano maggiori casi di abbandono o di nascita di discarica abusiva, che per controllarli ci vorrebbe un lavoro da esercito. I nostri impianti sono aperti fino alle 19, con la pausa pranzo dalle 12,30 alle 14, e vi si può conferire tutto. L’abbandono, oltre a creare un danno all’azienda e al Comune, aumenta pure i costi, perché il Comune paga i rifiuti che vengono portati a recupero. Evidentemente chi lo fa non vuole registrarsi perché chi viene a conferire la spazzatura negli impianti deve registrarsi e deve dimostrare che ha pagato la bolletta dei rifiuti. Riguardo alla raccolta differenziata due settimane fa siamo arrivati a una percentuale del 17,62“.