CATANIA – “Siamo pronti ad una protesta forte, siamo pronti a far sentire le nostre ragioni con una certa energia. Non ci arrenderemo e presto torneremo in Prefettura. Contestiamo con forza i licenziamenti“, sono queste le parole dei rappresentanti sindacali della Myrmex che hanno scelto ancora una volta di non sottoscrivere il verbale dell’incontro tenutosi stamattina all’Ufficio provinciale del lavoro tra l’azienda e i principali sindacati.
Il verbale negativo rappresenta la risposta sindacale al rifiuto dell’azienda di prolungare la fase negoziale. Secondo i sindacati, il prolungamento avrebbe potuto rappresentare una buona occasione per rilanciare la trattativa. Intanto, è sempre più vicina la scadenza dell’8 febbraio, data nella quale scatterà il licenziamento definitivo dei ricercatori del laboratorio d’eccellenza catanese. Passata la data non sarà possibile usufruire di alcun assegno di ammortizzatore sociale.
Cgil, Filctem, Uil e Rsu hanno ribadito anche oggi la richiesta di dettagli organizzativi a proposito del progetto di ricerca in corso con il Miur, finanziato con fondi europei, progetto che l’azienda assicura di poter mantenere in vita per almeno cinque anni. I sindacalisti si chiedono come sarà possibile per l’azienda portare a termine gli obiettivi di ricerca con soli tre dipendenti. L’azienda ha risposto che i progetti sono da ritenere conclusi e che l’attività successiva riguarderà solo le ricadute industriali.
Per i sindacati, la vertenza Myrmex “risulta oggi sempre più complessa e dolorosa per i lavoratori, e ciò anche per responsabilità di un management locale che nel tempo non ha adottato un comportamento trasparente per ciò che riguarda le reali intenzioni dell’azienda“. Adesso un’altra tappa ufficiale è attesa dai lavoratori: un altro confronto al Ministero dello Sviluppo economico.