Caso Dacca e riforma Unione Europea sulla produzione, Coco: “Dipendenti non considerati”

Caso Dacca e riforma Unione Europea sulla produzione, Coco: “Dipendenti non considerati”

ACI CATENA –  In questi giorni ha fatto parlare molto di sé il caso relativo alla Dacca, storica azienda produttrice di stoviglie monouso in plastica con sede ad Aci Catena, nel Catanese.

Lo scorso mese di agosto sono stati licenziati 31 lavoratori e adesso a rischiare il posto sarebbero altri 100, malgrado siano stati già utilizzati gli ammortizzatori sociali.

Alcune delibere dell’Unione Europea e del governo italiano tese a regolamentare la produzione delle stoviglie monouso in plastica a partire dall’inizio del 2021 completano il quadro.

Tutto questo naturalmente potrebbe mettere in seria difficoltà diverse aziende del settore e un’idea di ciò ce la dà il segretario generale della Femca Cisl Catania, Giuseppe Coco, intervenuto ai nostri microfoni.

“L’azienda è sempre lì che opera – afferma Coco –. Stiamo cercando di riattivare gli ammortizzatori sociali, che purtroppo sono stati esauriti. Non c’è però chiarezza, in quanto la Comunità Europea ha messo al bando la plastica monouso, ma non ha ancora chiarito cosa effettivamente dovrà fare. Se i piatti monouso di nuova generazione dovranno essere fatti con la polpa di cellulosa, si dovrà presentare un piano di investimenti al Ministero dello Sviluppo Economico il prima possibile. A quel punto vedremo se sarà accettata una cassa integrazione straordinaria, che dovrà essere finanziata con un progetto di ristrutturazione e c’è da dire che i dipendenti non sono stati considerati nella riforma. Tra l’altro la polpa di cellulosa, derivata dal taglio degli alberi e successivamente trasformata in materia prima, non credo sia così ecologica. Avremo l’incontro il 10 gennaio all’Ufficio Provinciale del Lavoro, ma attraverso i nostri vertici nazionali stiamo premendo per arrivare al Ministero il prima possibile”.

Immagine di repertorio