“Campagne a secco”, Giosuè Catania (Cia Sicilia Orientale) al Prefetto: “È emergenza acqua”

“Campagne a secco”, Giosuè Catania (Cia Sicilia Orientale) al Prefetto: “È emergenza acqua”

CATANIA – Giosuè Catania, presidente Cia Sicilia Orientale, si è rivolto al prefetto di Catania, Pietro Signoriello, con l’obiettivo di convocare un incontro urgente tra i sindaci del calatino e i rappresentanti delle organizzazioni produttive sul tema “emergenza acqua“.

La lettera di Giosuè Catania al Prefetto

“È ormai noto come in vaste aree del nostro territorio la produzione agricola risulti cronicamente compromessa e come, forse meno noto, tante, troppe aziende in sofferenza economica rischiano di ‘mollare’ e abbandonare il lavoro di una lunga vita. Le ripercussioni sul tessuto economico e sociale delle comunità che vivono principalmente di agricoltura sarebbero devastanti”.

“Servono interventi straordinari non più procrastinabili – avverte il presidente Cia Sicilia Orientale – siamo fuori tempo massimo e bisogna reagire a questo stato di cose che non sono frutto né del caso, né degli effetti dei cambiamenti climatici e neppure della riforma dei Consorzi di Bonifica che, puntualmente da 30 anni e in ogni legislatura, viene affossata all’ARS. Ma questa è un’altra storia”.

Agricoltura in ginocchio per il terzo anno

“Gli agricoltori si ritrovano per il terzo anno consecutivo a vivere una stagione da incubo. I danni sono già incalcolabili e, nonostante le rassicurazioni che ci vengono fornite, l’intero sistema non regge più, crollato sotto i colpi di una responsabilità politica che negli anni non ha saputo investire e programmare, mantenendo in vita carrozzoni che hanno accumulato debiti e cattiva gestione”.

“Rispetto agli altri anni – spiega – in cui l’assenza di piogge invernali negli invasi aveva posto in secondo piano la fatiscenza delle condotte, in questi giorni in cui il caldo torrido fa la sua parte, emerge in tutta la sua drammaticità la questione dell’inadeguatezza della rete di distribuzione, dei ritardi nell’espletamento dei lavori infrastrutturali e di ammodernamento degli impianti, in riferimento ai quali la beffa della diga Ogliastro, piena d’acqua ma inaccessibile, è solo la punta dell’iceberg”.

“Acqua c’è, ma non arriva”

“Quest’anno gli invasi hanno avuto una disponibilità a sufficienza, ma non si riesce a irrigare ugualmente perché saltano le tubazioni: non si fa in tempo a riparare un punto che se ne rompono altri”.

“Sulla questione della gestione dell’acqua, ricordo solo che – sottolinea Catania – il normale turno di irrigazione avviene ogni 21 giorni. Se, per ipotesi, già da domani fosse disponibile l’acqua, comunque l’ultima azienda agricola del comprensorio avrebbe la possibilità di irrigare il proprio fondo solo a metà agosto: e tutto ciò è assurdo, anche in ragione del fatto che il ruolo irriguo viene pagato in anticipo. Come detto, questa è un’altra vecchia storia, rimasta l’ennesimo foglio bianco che neppure questo governo ha saputo riscrivere”.