Battiati, si prega per una dipendente comunale travolta da un’auto. Il racconto della figlia Laura

Battiati, si prega per una dipendente comunale travolta da un’auto. Il racconto della figlia Laura

CATANIA – È cambiata in un attimo la vita di una dipendente comunale di Sant’Agata Li Battiati, travolta da un’auto mentre attraversava via Umberto. A raccontare dell’incidente, della corsa in ospedale e di quello che dal 23 dicembre scorso la famiglia della donna sta vivendo, è stata la figlia della signora Graziella Testaì, Laura, con un lungo post su Facebook. Tanto dettagliato, quanto emozionante e carico di drammaticità.

La donna, come vi dicevamo, è rimasta vittima di un grave incidente avvenuto alcune ore prima il giorno della Vigila di Natale nel comune in cui lavora. Un veicolo l’ha travolta in pieno, da lì il trasferimento all’ospedale Cannizzaro di Catania – dove è stata ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva – e il dramma della famiglia che si è ritrovata a vivere un incubo che dura da giorni.

Le parole della figlia Laura

Dopo il racconto dell’incidente, la figlia Laura così ha continuato a scrivere sui social, in un gruppo di Battiati: “La sua e la nostra vita è cambiata in un attimo: nonostante lattenzione, nonostante la prudenza, che ha sempre praticato. Noi familiari, decisamente provati dallevento, ringraziamo pubblicamente le persone intervenute, apprezziamo la solidarietà che quotidianamente ci dimostrano gli amici, i parenti, i conoscenti, i concittadini, la Parrocchia, lAmministrazione Comunale, il Corpo dei Vigili Urbani e lArma dei Carabinieri.

Ci siamo sentiti confortati e capiti ma la nostra preghiera ha due richieste: una relativa alla sopravvivenza e alla salute della mamma e laltra relativa al fatto che nessuno debba vivere quello che stiamo vivendo noi.

Che il nostro paese possa essere più sicuro per le persone che camminano a piedi, che chi guida una vettura, in special modo in un centro urbano, sia più cosciente e consapevole del fatto che in pochi attimi può rovinare la propria vita e quella di tanti altri.

Che si capisca che non siamoisole’, ognuno di noi è collegato a qualcun altro: siamo collettività, rispettiamoci. Vi ringrazio per l’attenzione porgendovi, nel senso sopra descritto, i miei ed i nostri Auguri“, conclude la giovane.

Il dolore che questo incidente ha comportato risuona forte nelle parole della figlia di Graziella che, nonostante tutto, non perde la speranza. Tutta la comunità si è unità a sostegno della vittima e dei suoi cari.

Non siamo isole“, perché il conforto e l’aiuto che arriva dalle persone vicine permette di affrontare con maggior serenità un momento anche così drammatico.

Foto di repertorio