Autisti Amt: “Non pagati e pure aggrediti”. I sindacati puntano il dito contro i dirigenti

CATANIA – La questione non è più solamente economica, ma tecnica, perché il punto di incontro tra comune di Catania, Regione e Azienda Metropolitana Trasporti è difficile da trovare. È questa la ragione per cui i dipendenti Amt oggi hanno deciso di fermarsi per 4 ore, creando non pochi disagi all’utenza.

“La protesta di oggi – dichiara Giovanni Lo Schiavo, segretario del sindacato – è necessaria per far luce sulla questione. Ormai non si tratta più solo di soldi, ma anche di un aspetto tecnico riguardante i rapporti tra comune e Regione. È assurdo non riescano a trovare una soluzione e a versare all’azienda le quote che le spettano”.

Un duello senza fine e che ha una sola vittima: i dipendenti. “Nonostante i debiti, – incalza Lo Schiavo – l’azienda non può trattenere impropriamente i soldi dei lavoratori. Non sono stati versati numerosi contributi Inps. E gli stipendi sono a rischio. Mancano oltre 10 milioni da dare a chi ha sempre lavorato quotidianamente”.

Ma, andando oltre, i problemi per i dipendenti sono legati anche alle aggressioni. Gli operatori di servizio, infatti, vengono presi di mira sempre più spesso dall’utenza. Come accaduto all’autista Rosario Perticari: “Ho dovuto chiudermi dentro la cabina perché molte persone sarebbero state pronte ad aggredirmi fisicamente. Battevano i pugni contro il vetro ed erano veramente arrabbiati. Non si può dire che loro non abbiano ragione, visto che aspettavano da due ore, ma la colpa non è nostra se c’erano solo due mezzi sui 4 a disposizione”.