ACIREALE – Nel pomeriggio del decorso 9 dicembre, personale del Commissariato di Acireale ha dato esecuzione a 4 ordini di esecuzione per la carcerazione, per condanne definitive, emesse dall’Ufficio Esecuzioni Penali della locale Procura della Repubblica di Catania nei confronti dei seguenti pregiudicati:
- G.N. di 52 anni, condannato ad anni 6 e mesi 2 di reclusione, multa di 1000 euro e interdizione dai pubblici uffici per anni 5;
- L.D. di 50 anni, condannato ad anni 5 e mesi 6 di reclusione, multa di euro 1200 e interdizione dei pubblici uffici per anni 5;
- A.F.G. di 47 anni, condannato ad anni 4 e mesi 4 di reclusione, multa di euro 800 e interdizione pubblici uffici per anni 5;
- L.C. di anni 51, condannato ad anni 4 e mesi 6 di reclusione, multa di euro 1000 e interdizione dai pubblici uffici per anni 5.
I provvedimenti restrittivi seguono alle condanne passate in giudicato comminate agli stessi, in quanto riconosciuti colpevoli, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere
finalizzata ai furti in appartamento e ricettazione di oggetti e beni provento dell’attività illecita. I fatti per i quali i quattro sono stati condannati e arrestati risalgono al periodo di fine 2017 – inizio 2018, allorquando gli stessi si resero responsabili di numerosi furti in abitazione. La complessa e articolata indagine, supportata da attività tecniche d’intercettazione telefonica e ambientale, ha tratto spunto da una serie di episodi predatori nel comprensorio acese, che, per caratteristiche e modalità esecutive analoghe, hanno indirizzato gli investigatori verso alcuni noti pregiudicati locali operanti in tale ambito criminale.
L’attività investigativa, dunque, ha permesso di ricostruire la struttura e le dinamiche di un’associazione per delinquere, ben radicata nel territorio, ma operante anche in altri comuni della provincia, finalizzata alla commissione di furti seriali ai danni di civili abitazioni, per lo più ubicate in aree rurali e/o extraurbane di questa fascia pedemontana etnea.
Gli episodi predatori incriminati sono ben tredici, realizzati con sequenza seriale ai danni di altrettanti appartamenti e ville ubicate tra i Comuni:
- Acireale;
- Aci S. Antonio;
- Trecastagni;
- Pedara;
- Nicolosi;
- Zafferana Etnea;
Il cui ingente e variegato bottino è stato in buona parte recuperato e già restituito ai legittimi proprietari. Si tratta di beni e oggetti di pregio, tra i quali spiccano ceramiche di manifattura siciliana, quadri e suppellettili d’antiquariato, monete antiche in argento, stufe a pellet ed elettrodomestici di ultima generazione, attrezzature sportive professionali, ma anche sanitari ed infissi per esterni, trafugati da abitazioni in costruzione e, almeno in un caso, riciclati in altre strutture residenziali.
Le indagini hanno, altresì, evidenziato la sussistenza di una stabile e connivente rete di soggetti, dedita al riciclaggio degli innumerevoli beni e oggetti frutto dell’attività predatoria qui enunciata. All’epoca, la devastante azione criminale del gruppo fu interrotta all’esito delle indagini del Commissariato di Acireale che, il 6 novembre 2018, portò ad esecuzione le misure cautelari, di diverso tipo, dalla custodia cautelare in carcere all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Catania, su richiesta della Procura della Repubblica etnea, nei confronti di 8 persone ritenute coinvolte nella diffusa e pervicace attività criminale. Dopo le formalità rito, gli arrestati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza di Catania.
Foto di repertorio