CATANIA – Mentre l’Amministrazione Trantino, questa mattina, si stava occupando della discussione in merito ai progetti previsti sul territorio di Catania, grazie ai Fondi del PNRR, a pochi metri i ragazzi della “Palestra L.U.P.O” hanno manifestato contro la demolizione della struttura di cui si occupano.
Poche ore fa, infatti, si è svolto l’ultimo incontro nell’Aula Consiliare del Comune per la presentazione dei progetti definitivi previsti nel capoluogo etneo. Presenti alcuni cittadini e tutte le ditte appaltatrici, che si occuperanno dei lavori e della rigenerazione urbana della città.
Continuano, però, ad essere tanti i civili e i rappresentanti delle associazioni del territorio che sono in “contrasto” con gli interventi previsti, ne è dimostrazione la manifestazione che si è svolta a Villa Pacini. La popolazione “pretende” interventi di rigenerazione urbana ma anche sociale, come previsto dagli stessi Finanziamenti stanziati dall‘Unione Europea. La concezione di rigenerazione sociale dell’Amministrazione Comunale sembra però essere diversa da quella dei cittadini.
Gli incontri che si sono svolti al Comune di Catania e che oggi si sono conclusi, sono stati divisi in tre cicli. Il sindaco Trantino ha invitato le ditte aggiudicatrici dei lavori, le Direzioni del Comune di Catania, le associazioni e i cittadini a prendere parte ai diversi tavoli di discussione. Durante il corso degli incontri però, si è registrata una bassa partecipazione dei civili, situazione che ha lasciato un l’amaro in bocca al primo cittadino, che sperava in una più ampia partecipazione.
Di contro, i presenti in aula sotto le vesti di cittadini catanesi, sostengono che il “confronto” è stato “inutile“ in quanto, le richieste stanziate in aula, prima dei progetti definitivi, non avrebbero portato alla modifica degli interventi previsti.
I cittadini di Catania, le Associazioni attive sul territorio e i ragazzi della “Palestra L.U.P.O” chiedono di essere ascoltati. In quanto, l’ingente somma di denaro impiegata potrebbe portare utili cambiamenti. Investire tali finanziamenti, prendendo in considerazione anche chi Catania la vive quotidianamente, significherebbe lasciare un’eredità ai cittadini di domani, per una città più inclusiva e sviluppata.
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