Alloggi “fantasma” ad Aci S.Antonio, la storia infinita della cooperativa sparita nel nulla

CATANIA – Gente bisognosa di trovare una casa a cui improvvisamente viene proposto di aderire alla Società Cooperativa Edilizia per un’imminente realizzazione di alloggi abitativi, ma alla quale ancora oggi dopo 10 anni non solo non sono state consegnate le dimore, ma si devono anche soldi.

Quella che vi raccontiamo è una vicenda risalente al biennio 2007-08 e riguardante un programma costruttivo per la realizzazione di 152 alloggi sociali nel Comune di Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, ma dei quali ancora oggi non c’è assolutamente traccia.

Ma non finisce qui perché gli amministratori della cooperativa che avrebbe dovuto realizzare gli immobili sono attualmente indagati dalla guardia di Finanza per appropriazione indebita e il Codacons qualche mese fa ha effettuato una denuncia alla procura della Repubblica di Catania.

Gli alloggi abitativi dovevano sorgere precisamente in via Matteotti a prezzi nettamente più bassi rispetto a quelli consueti del mercato immobiliare e agli acquirenti fu proposto l’ingresso come soci, sotto pagamento di una quota “di iscrizione”.

Gli aspiranti acquirenti delle case, allettati dalle promesse di prossima costruzione degli immobili, presentarono domanda di ammissione come socio della Società Cooperativa Edilizia, ed entrarono a far parte della cooperativa versando cospicue quote associative. Cospicue somme venivano spesso versate anche a fantomatici mediatori.

E c’è di più perché i luoghi in cui dovevano sorgere le case non erano in realtà edificabili e i tempi di realizzazione si sarebbero prospettati più lunghi di quelli promessi.

L’encomiabile onestà dei soci, che hanno adempiuto a tutte le obbligazioni ancora oggi, a distanza di due lustri, non ha trovato il giusto compenso perché risulta ancora fermo l’iter necessario alla realizzazione delle opere e non è stato neanche comunicato lo “stato di salute” del bilancio della società. Preso atto di ciò, i soci hanno trasmesso tramite raccomandata agli amministratori il proprio recesso dall’appartenenza esigendo anche il dovuto rimborso per intero di tutte le somme versate. Ma ancora oggi di queste cospicue quantità di denaro non si vede nemmeno l’ombra.

Il Codacons, tramite l’avvocato Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale dell’Associazione dei Consumatori, ha così denunciato tutto alla procura della Repubblica di Catania affinché i malcapitati ottengano la restituzione delle somme ingiustamente trattenute dalla società cooperativa edilizia, che avrebbe dovuto realizzare gli immobili a tutt’oggi ancora “fantasma”.

La speranza è che la storia infinita degli acquirenti “a mani vuote” trovi il lieto fine che merita.