Allevamenti: antibiotici minaccia per l’uomo. Rizzo: “Rivedere strategia”

CATANIA – “Bisognerebbe rivedere il criterio per la somministrazione degli antibiotici”. Opinione dell’esperto, opinione di Nino Rizzo, consigliere dell’Ordine dei Medici e medico di famiglia.

Se, ieri, l’avvocato Francesco Tanasi, segretario regionale del Codacons, ci ha fatto riflettere su cosa mangiamo, oggi la riflessione è un’altra: “Che uso si fa degli antibiotici?”.

Sarà anche vero che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha dichiarato guerra agli allevamenti clandestini, ma è altrettanto vero che, dati alla mano, non tutti quelli legali rispettano le leggi. Anche da qui, dunque, partono le considerazioni riguardanti l’uso e gli effetti degli antibiotici per gli animali, che potrebbero renderci “facili vittime” dei virus entro il 2050. Almeno così dicono alcuni esperti. 

E non si tratta di una possibilità remota, come spiega Rizzo: “Non sono un veterinario e non posso conoscere bene i criteri di somministrazione degli antibiotici negli animali. Ma è certo che sommando le sostanze che assumiamo mangiando carne a quelle degli antibatterici che prendiamo possiamo essere maggiormente esposti a nuovi virus”.

I batteri, infatti, nel loro processo di duplicazione tendono sempre a crearne di nuovi che rispondano agli effetti dell’antibiotico. In sintesi, senza neanche rendercene conto rischiamo di assumere medicinali senza volerlo. E, a volte, siamo noi stessi a complicare le cose: “Come per tutte le cose, anche l’uso esagerato di antibiotici fa male. Soprattutto quando presi senza alcuna ragione – spiega Rizzo -. In molti casi, le malattie sono di semplice natura virale per cui non serve assolutamente assumere antibatterici. Ed è su questo che cerchiamo di educare i pazienti, che spesso, erroneamente, pensano che non possano arrecare alcun danno”.

Allo stesso modo, il ragionamento vale per gli animali. A tal proposito, infatti, Rizzo lancia un appello: “Credo sia importante dover rivalutare la strategia antibiotica seguita fino ad ora sia in campo umano che veterinario. Non sempre l’uso di antibiotici è la scorciatoia per una guarigione veloce”.