CATANIA – Può essere definita una vera e propria marcia “spedita” della pace, una parola che al giorno d’oggi lascia spazio ad ampie interpretazioni spesso contrastanti e da cui è difficile venirne a capo. Almeno 4mila marciatori con la bandiera della Pace, su invito di tanti intellettuali e semplici cittadini, si mobiliteranno dalla Val D’Aosta a Lampedusa per dire no all’invio delle armi e alla crescente militarizzazione dei territori. Per ribadire che è l’ora delle trattative, non della guerra.
Al fine di promuovere il dialogo e favorire una tregua che possa aprire la strada verso una futura pace, attualmente lontana a causa della cecità e degli interessi di pochi, il programma televisivo Servizio Pubblico di Michele Santoro, insieme a rappresentanti della cultura di varie fazioni politiche, sta organizzando la Staffetta dell’Umanità.
Domenica 7 maggio, alle 12 in punto, migliaia di staffette in tutta Italia partiranno contemporaneamente, portando con sé la bandiera della pace, per richiedere un immediato cambio di rotta. Ogni partecipante coprirà una distanza di 1 km e avrà la possibilità di continuare, se lo desidera.
Il programma a Catania
A Catania, ci sarà un incontro al porto per ribadire la necessità di aprire le porte all’accoglienza delle navi umanitarie e dei migranti. Durante l’ultima esercitazione NATO “Dynamic Manta“, è stato possibile osservare la presenza di queste imbarcazioni.
Successivamente, la rotta sarà verso l’ex Monastero di S. Chiara, che attualmente ospita l’agenzia europea Frontex. L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione sul ruolo di Frontex nel contribuire alla creazione di un’enorme tomba nel Mediterraneo, a causa delle politiche repressive che ostacolano una dignitosa accoglienza per coloro che fuggono da guerre e miserie.
Le immagini video a Catania
Video-intervista a Giorgia Listì
Foto e video di Floriana Garofalo