Agricoltura in Sicilia, dalla siccità estiva ai danni del maltempo invernale. Passanisi: “Mi auguro che la pioggia finisca negli invasi”

Agricoltura in Sicilia, dalla siccità estiva ai danni del maltempo invernale. Passanisi: “Mi auguro che la pioggia finisca negli invasi”

CATANIA – Da un estremo all’altro, dai danni causati da siccità e aridità estive a quelli provocati dal maltempo invernale. Bastano queste parole per descrivere la situazione attuale dell’agricoltura siciliana, specialmente dopo i violenti acquazzoni del mese scorso sulla Piana di Catania, luogo “motore” del settore e noto per la coltivazione delle arance. Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre infatti l’esondazione dei corsi d’acqua presenti in zona ha portato alla distruzione di quanto si trovava nelle vicinanze.

Le perdite per alcune delle aziende agricole sono state anche del 100 % di agrumi e ortaggi, mentre il valore economico complessivo esatto è ancora in fase di quantificazione. Questi dati chiamano in causa problemi strutturali che persistono da diverso tempo e inoltre, come abbiamo già detto, anche il cambiamento climatico fa la sua parte. Si passa così dall’assenza di piogge in estate, che incrina la crescita dei prodotti agricoli, ai nubifragi invernali che devastano il paesaggio. Questo non fa bene alla nostra agricoltura e ci si chiede cosa serva per vederla progredire nel migliore dei modi.

Il presidente di Coldiretti Catania, Andrea Passanisi, intervenuto ai nostri microfoni, ci ha mostrato un dato particolare e ha sottolineato come la causa principale di questo disastro sia la mancata manutenzione nelle infrastrutture vicino a fiumi e torrenti.

“Lo scorso venerdì abbiamo avuto un incontro al Comune di Mineo – spiega Passanisi –, primo ente locale a segnalare i danni all’Ispettorato Agrario. Erano presenti, oltre al sindaco Giuseppe Mistretta, quello di Ramacca, un rappresentante del Comune di Palagonia, le altre associazioni di categoria e Corrado Vigo, consigliere Conaf. Abbiamo constatato come a subire le conseguenze peggiori siano stati il comparto agrumicolo e quello zootecnico e come, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre, solo nella zona di Mineo siano stati registrati 234 millimetri di pioggia. I danni al settore zootecnico sono stati confermati durante una riunione a Zafferana Etnea, nella quale alcuni apicoltori mi hanno raccontato che avevano le arnie posteggiate lì. L’esondazione del torrente Gornalunga si è portata via tutto ciò che si trovava davanti e gli effetti li ho visti la mattina di giorno 19 a Scordia. Aggiungo anche che alcune persone sono rimaste bloccate in azienda mentre altre, al contrario, non potevano entrare a causa della mancanza di vie d’accesso. Tutto questo è frutto di una mancata manutenzione negli argini dei fiumi, nelle strade interpoderali, e nei canali di scolo deve essere fatta assieme all’eliminazione dei detriti. A occuparsene deve essere chi è competente in materia, perché il privato può agire solo nei propri limiti burocratici ed economici”.

I danni devono essere valutati bene, le istituzioni devono fare la loro parte e la dichiarazione dello stato di calamità è fondamentale. Riguardo al passaggio dalla siccità estiva ai disastri provocati dal maltempo invernale, permane la questione relativa alla rete idrica, ormai obsoleta.

“Noi esigiamo – conclude Passanisi – una certa rapidità nella valutazione e nel risarcimento dei danni da parte delle istituzioni. La situazione climatica è sempre aleatoria e per questo la manutenzione delle infrastrutture è fondamentale e si può fare solo attraverso gli investimenti. Inoltre sono totalmente d’accordo con la dichiarazione dello stato di calamità, espressa fortemente dagli enti locali. Dalla siccità estiva ai disastri invernali si passa da un eccesso all’altro. In estate, oltre all’assenza di piogge, lamentiamo anche la mancata distribuzione dell’acqua da parte dei Consorzi di bonifica lungo le reti idriche e sappiamo che le nostre estati aride e calde compromettono gli aspetti colturali, come la crescita del frutto o l’alimentazione della pianta stessa. Mi auguro che tutta questa pioggia venga conservata negli invasi, ma la nostra rete idrica deve essere sistemata. Al presidente Musumeci diamo piena fiducia perché abbiamo ricevuto il suo messaggio solidale e ci teniamo perché la nostra isola ha una forte vocazione agricola”.