CATANIA – La città ogni giorno è teatro di proteste. Decine di lavoratori disperati scendono in strada, sotto i palazzi delle istituzioni, con striscioni e bandiere, a difesa dell’occupazione. Così come stamattina hanno fatto i dipendenti delle Acciaierie di Sicilia sotto Palazzo Minoriti in occasione di un importante vertice sul futuro del sito produttivo alla zona industriale. Ad essere stati convocati dalla Prefettura la Regione, il Comune, i sindacati, e i vertici dell’azienda “Imprimet” che commercia rottame nel porto di Augusta.
In strada il clima si fa teso tra gli operai in presidio quando l’incontro slitta di un’ora. A sostenerli in questa lotta la Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil.
I numeri parlano chiaro: 400 posti di lavoro a rischio, 45 dipendenti in cassa integrazione a zero ore, gli altri lavorano con una riduzione dell’orario del 40%.
Franco, uno degli operai a casa fino a dicembre, poi la mobilità. “Non mi aspettavo questa fine dopo 37 anni di servizio. Io tra un paio di anni andrò in pensione spero che i miei colleghi più giovani possano continuare a lavorare”.
Per Stefano Materia, segretario Fiom Cgil Catania: “È indispensabile trovare una soluzione alle due problematiche principali e cioè quella che riguarda l’alto costo dell’energia in Sicilia, e quella del mercato del rottame”.
Matteo Spampinato della Uilm Uil invece dice: “È la prima volta che abbiamo un incontro dove saranno presenti tutti gli attori principali per affrontare in maniera concreta questa vertenza”.
Anche a Piazza Università oggi bandiere e lavoratori. Gli orientatori e amministrativi della formazione professionale della provincia etnea continuano a far sentire la propria voce contro la crisi che ha colpito tutto il settore.
“Siamo alla frutta non abbiamo più a cosa appigliarci”, ci dice una lavoratrice.
Daniela Lo Giudice, ex dipendente Anfe provinciale Catania, da pochi giorni tornata dalla marcia fino a Roma per lanciare un appello a Papa Francesco: “Oggi siamo qui per denunciare ancora una volta la nostra situazione, la mancata retribuzione ma anche la mancata applicazione della legge. Per mercoledì stiamo organizzando un’altra marcia stavolta a Palermo davanti a Palazzo d’Orleans. Obiettivo tenere alta l’attenzione sulla nostra vertenza che coinvolge 8.000 famiglie siciliane”.
A palazzo Platamone riflettori accesi, invece, sul caso Myrmex. Sindacati della Cgil Cisal e Uil impegnati in assemblea con il vice sindaco Marco Consoli, la deputata nazionale del Pd Luisa Albanella, il capogruppo all’Ars del Ncd Nino D’Asero e i 69 ricercatori del laboratorio di ricerca farmacologico in cassa integrazione dallo scorso febbraio.
“Mercoledì andremo a Palermo per un incontro con il presidente Crocetta – ci svelano Giacomo Rota segretario generale Cgil e la segretaria confederale Margherita Patti – intanto stamattina dai parlamentari presenti è arrivato l’impegno di istituire un tavolo al Ministero delle Attività Produttive per affrontare questa delicatissima vertenza. Non c’è tempo da perdere, a febbraio scadrà l’ultima trance della cassa integrazione. E i lavoratori non posso più aspettare”.