“A spasso” con arnesi atti allo scasso: una denuncia a Giarre

“A spasso” con arnesi atti allo scasso: una denuncia a Giarre

GIARRE – Proseguono i controlli disposti dal Comando Provinciale carabinieri di Catania, con l’obiettivo di garantire sicurezza e prevenire i reati predatori: nel mirino dei militari, questa volta, è finito un 39enne residente a San Giovanni La Punta, che si è beccato una denuncia per il possesso di numerosi strumenti atti allo scasso.

“A spasso” con le chiavi a Giarre

I fatti risalgono alla scorsa notte, quanto intorno all’una una pattuglia del Radiomobile ha proceduto al controllo di un’autovettura a Giarre, precisamente in via Callipoli. L’auto circolava con la carrozzeria in condizioni precarie, senza assicurazione e revisione.

I militari hanno identificato l’uomo alla guida come il 39enne, per altro già noto alle Forze dell’Ordine per precedenti penali legati a reati contro il patrimonio. E ancora, hanno individuato i due passeggeri – di 27 e 34 anni – residenti rispettivamente a Catania e Misterbianco.

Beccati con le mani nel sacco

L’equipaggio ha notato un atteggiamento sospetto da parte dei tre, dal momento che nessuno di loro sapeva spiegare cosa ci facessero a Giarre nel cuore della notte.

È pertanto scattata la perquisizione veicolare e personale. I militari hanno scoperto che nel portabagagli erano stati nascosti numerosi arnesi atti allo scasso: tra questi, tre torce frontali, un borsello contenente undici mazzi di chiavi alterate per un totale di 67 chiavi, un piccolo scalpello, due cacciaviti, una tenaglia, una chiave a bussola modificata e quattro chiavi inglesi di varie misure

Scatta la denuncia

Ovviamente, alla richiesta di spiegazioni, il conducente non è stato in grado di fornire giustificazioni plausibili per il possesso dei suddetti strumenti; i passeggeri hanno dichiarato di non sapere che quegli arnesi fossero a bordo del veicolo. 

Sulla base degli indizi raccolti, è scattata la denuncia per il proprietario dell’auto con l’accusa di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli. Resta la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.