A Catania aumento della mortalità del 34% dovuto al caldo: i dati del Ministero della Salute

A Catania aumento della mortalità del 34% dovuto al caldo: i dati del Ministero della Salute

CATANIA – Il Ministero della Salute ha segnalato un aumento della mortalità superiore alle aspettative nel Centro-Sud Italia durante la seconda metà di luglio, a causa delle ondate di calore che hanno colpito il Paese, con picchi particolarmente alti a Bari e Taranto. Secondo il “Rapporto sul Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore“, aggiornato al 28 luglio, si è registrato un eccesso di mortalità del +7% nelle regioni centro-meridionali.

I dati del Rapporto

Il Rapporto evidenzia un eccesso di mortalità contenuto al Centro-Sud (+7%), mentre al Nord si è verificata una mortalità inferiore alle attese. I dati saranno aggiornati anche nella prossima settimana per tenere conto di eventuali ritardi nella notifica e dell’effetto del caldo sulla mortalità con un ritardo di 1-3 giorni.

Il grafico settimanale mostra una mortalità in linea o inferiore alle attese nelle ultime due settimane al Nord, mentre al Centro-Sud si osserva una mortalità superiore alle attese, soprattutto nelle fasce di età 75-84 e 85+.



Catania fra le città con maggiore incremento di mortalità legato al caldo

Le città del Centro-Sud che hanno registrato incrementi statisticamente significativi della mortalità includono Napoli (+10%), Bari (+50%), Taranto (+42%), Reggio Calabria e Catania (+34%). Al contrario, diverse città del Nord hanno mostrato una mortalità inferiore alle attese (-14% in totale).

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Il Ministero sottolinea che il contenimento dell’impatto dell’ondata di calore dimostra l’efficacia delle misure di assistenza sanitaria potenziate e degli interventi di adattamento previsti dal Piano Nazionale, nonché dei comportamenti individuali per ridurre i rischi, nell’aiutare a proteggere la popolazione e ridurre l’impatto sulla salute.

L’ondata di calore è stata più prolungata al Centro-Sud, con condizioni di rischio che si sono protratte dal 8 luglio fino al 24-25 luglio in diverse città. Al Nord, le condizioni di rischio hanno avuto una durata inferiore, con picchi possibili solo a Bolzano, Brescia e Verona in concomitanza con i giorni di aumento delle temperature.