CATANIA – Questo 20 febbraio rappresenta una giornata importante per la Sicilia, dove sono iniziate le vaccinazioni per gli over 80. In occasione delle prime inoculazioni all’ospedale San Marco di Catania si è presentato sul posto l’assessore alla Salute Ruggero Razza.
Quest’ultimo, stando alle dichiarazioni dei colleghi di Ansa, si è espresso sulla questione vaccini affermando: “Sui vaccini, come ha anche detto il presidente della Regione Nello Musumeci, non vogliamo essere truffati e vogliamo che ogni decisione venga condivisa con lo Stato. Però chiediamo di fare presto e non vorremmo fare da soli, ma che ci fosse quello sforzo atteso che possa portare, oltre le polemiche, a vaccinare tutte le persone anziane e quelle fragili”.
Lo stesso evidenzia l’assoluta necessità di non perdere tempo nelle vaccinazioni: “Le persone con disabilità gravissime ad esempio, secondo il piano nazionale dovrebbero essere vaccinate dopo gli over 80, ma se i vaccini non sono adeguati per completare gli ultra ottantenni in poco tempo, rischiamo di vaccinare le persone fragili ancora più avanti. Ed è intollerabile. Per questo ho ritenuto opportuno chiedere al ministro quantomeno per i vaccini da destinare ai pazienti con disabilità gravi di potere procedere non a seguire, ma parallelamente agli over 80“.
Inoltre, Razza si esprime sul nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi: “Speriamo che da parte del presidente Draghi ci sia quella scossa all‘Europa che sulla campagna vaccinale è indispensabile. Vorremmo potere fare molto di più vorremmo potere riaprire immediatamente la piattaforma di registrazione e che ci fosse un numero talmente adeguato di vaccini da potere correre contro il tempo visto che la macchina organizzativa è rodata e preparata”.
Infine, l’Assessore alla Salute siciliana commenta i grandi successi di questa fase della campagna vaccinale: “A oggi, la piattaforma ha ben funzionato e sono più di 130mila le persone ultra ottantenni che hanno prenotato il loro vaccino. È una bella giornata perché arriva quasi all’anno esatto dall’inizio della pandemia in Italia e ci apre alla speranza in un momento molto significativo. Oggi l’anziano che si vaccinerà avrà quasi cento anni o da poco compiuti e ci sono anziani oltre i 105 anni che lo hanno prenotato”.
Fonte foto: Ruggero Razza Facebook