CATANIA – I pazienti Covid attualmente ricoverati nei due Pronto Soccorso nell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” sono in totale 35 di cui 19 nel presidio “Rodolico” e 16 nel presidio “San Marco”.
In entrambi i presidi, i pazienti Covid che non possono essere dimessi, vengono assistiti in maniera appropriata e completa, a seconda del livello assistenziale richiesto, anche con l’aiuto della strumentazione adeguata per la ventilazione assistita e l’ausilio di caschi per l’erogazione dell’ossigeno.
Le cure prestate, nonostante la situazione eccezionale, sono comunque allo stesso livello di quelle erogate nei singoli reparti, avendo lavorato a lungo ad un adattamento delle aree di emergenza proprio per fronteggiare al meglio il numero straordinariamente crescente di pazienti.
In particolare, nel Pronto Soccorso dell’ospedale San Marco, l’area OBI (Osservazione Breve Intensiva), nei locali attigui al pronto soccorso e alla Medicina d’Urgenza, comprende una sala open space e una stanza di isolamento con annessa anticamera, dotata di servizi igienici dedicati.
Delle 9 postazioni OBI situate nell’open space, 4 sono dotate di monitor multiparametrico, collegati ad una centralina dedicata posizionata sul desk dell’open space e tutte hanno a disposizione unità di erogazione gas medicali e vuoto.
L’OBI si propone di migliorare la funzione di filtro al ricovero di pazienti con sintomi o condizioni cliniche potenzialmente pericolose per la vita o suscettibili di peggioramento del quadro clinico, nel rispetto degli standard assistenziali e delle evidenze scientifiche.
Nello stesso Pronto Soccorso si trova anche una Terapia Subintensiva con un’area attrezzata in cui vengono assicurate attività relative a dialisi continua, ventilazione non invasiva e tutte le procedure volte a fronteggiare l’emergenza-urgenza cardiovascolare e tutti quegli interventi riguardanti le “Golden hours” (lasso di tempo successivo ad una lesione traumatica, durante il quale è più alta la probabilità che un immediato trattamento medico possa evitare il decesso del paziente).
A questi si aggiunge la “Sala Rossa” con un ampio “open space” con 8 postazioni delimitate da box, ciascuna dotata di sistema di monitoraggio multiparametrico centralizzato. La presenza di box consente l’isolamento degli spazi dei pazienti.
In questo quadro, dunque, emerge in tutta evidenza l’indispensabilità dell’apertura del nuovo Pronto Soccorso del San Marco dallo scorso mese di dicembre.
Infine, il notevole e lodevole impegno del personale medico ed infermieristico, assicura l’alta intensità dell’assistenza nello svolgimento di un iter diagnostico-terapeutico che prevede l’esecuzione di accertamenti diagnostici, monitoraggio clinico continuo e terapie, al fine di garantire nel più breve tempo possibile e con il necessario livello di sicurezza, la stabilizzazione del paziente e la successiva dimissione.
Le robuste squadre di medici e infermieri oltre agli operatori socio sanitari, al lavoro nei Pronto Soccorso, sono quindi particolarmente preparate anche alla gestione dei pazienti Covid, avendo in tal senso un’esperienza di due anni, già dall’inizio della pandemia.