MISTERBIANCO – “Apprendiamo che l’Asp di Catania ha indetto la procedura per affidare l’incarico di progettare la ristrutturazione e il consolidamento del poliambulatorio di via Galilei a Misterbianco, chiuso dal 2016. È una buona notizia: finalmente qualcosa si muove e non è mai troppo tardi, specialmente quando si tratta di questioni che riguardano la salute dei cittadini e i servizi della sanità pubblica“.
Ad affermarlo sono le segreterie provinciali di Cisl, Fnp Cisl, Cisl Medici e Cisl Funzione pubblica, appreso della deliberazione dell’Asp di Catania, con cui l’azienda sanitaria dispone la procedura negoziata per affidare l’incarico progettuale.
“Speriamo sia il primo passo verso la riconsegna di una struttura funzionale alla collettività” sottolineano i segretari generali provinciali Maurizio Attanasio (Cisl), Massimo De Natale (Cisl Medici) e Danilo Sottile (Cisl Fp), e Alfio Giulio, segretario generale della Fnp Pensionati Cisl Sicilia e attuale reggente della federazione catanese. “E, così come avvenuto con il potenziamento del poliambulatorio di Scordia – aggiungono – rappresenti una svolta nella politica della medicina territoriale dell’Asp di Catania. Noi saremo vigili, affinché non rimanga sulla carta la volontà di ridare una medicina di prossimità al territorio misterbianchese”.
“A Misterbianco, purtroppo, – continuano – ancora oggi la medicina fiscale e l’igiene pubblica sono in una sede provvisoria del Comune e soffrono di una presenza altalenante dei professionisti incaricati, mentre l’ufficio vaccinazioni, in una sola stanza, è ospitato da una scuola. Così non si fa un buon servizio alla comunità e a una popolazione potenziale che sfiora i 70 mila abitanti, compresi i Comuni di Motta Sant’Anastasia e quelli viciniori”.
“Abbiamo più volte denunciato – evidenziano i segretari di Cisl, Fnp Cisl, Cisl Medici e Cisl Fp catanesi – come l’emergenza Covid abbia fatto emergere tutte le contraddizioni di un sistema socio-sanitario che si è rivelato fragile e inadeguato ad affrontare tanto lo straordinario quanto, e soprattutto, l’ordinarietà. I ritardi, i silenzi e i balbettii di questi giorni sul piano vaccinale ne sono ancora una conferma. Se non si fosse perduto tempo, a esempio, la struttura misterbianchese, con le sue 55 stanze, laboratori ecc. sarebbe stato un ottimo punto per la vaccinazione di massa contro il Sars-Cov-2″.
Secondo la Cisl “l’esempio ci viene dall’esperienza di altri Paesi, come Israele con la sua medicina di comunità: la risposta, e il successo, sta proprio nel migliorare l’offerta della medicina di prossimità, quella più vicina al cittadino e non ospedalocentrica. Anche coinvolgendo e dando maggior valore al ruolo del medico di famiglia, e alle altre figure di operatori sanitari del territorio“.
“Ribadiamo la nostra richiesta all’Asp – concludono Attanasio, Giulio, De Natale e Sottile – di aprire un confronto su quale progetto e su quale politica di medicina territoriale intende portare avanti, non solo a Misterbianco ma nell’intera area metropolitana catanese, per trattare le patologie croniche e dell’età avanzata, in regime di prossimità di cura ai luoghi di vita e di lavoro, che coinvolgono molteplici fattori tipici della gestione del territorio e delle esigenze della comunità”.
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