CATANIA – Assembramenti in via Etnea a Catania. Una frase che dodici mesi fa non sarebbe suonata “sinistra”, eppure oggi, nel pieno della seconda ondata del Coronavirus, fa notizia e suscita polemiche.
È domenica e la via principale del capoluogo etneo appare popolata da un’animata folla che si dedica a una passeggiata o allo shopping per i regali di Natale. Scene tipiche, insomma, del periodo festivo. Che si ripetono nel fine settimana e nei giorni di festa, ma che stonano l’emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19 che si sta vivendo in Sicilia e nel mondo da ormai 9-10 mesi.
Il Coronavirus, infatti, ci ha fatto compagnia per quasi tutto l’anno e di certo non si prende una vacanza nemmeno sotto Natale o Capodanno. Anzi. È proprio in occasioni del genere che entra maggiormente in azione, complici purtroppo gli assembramenti, la mancanza del distanziamento sociale e delle norme minime anti contagio.
La voglia di uscire e godersi un momento di spensieratezza nel weekend è comprensibilmente alta. Il desiderio di comprare qualche presente per i propri cari e propri affetti anche. Ma non si può abbassare la guardia.
I dati parlano chiaro. Catania detiene saldamente il triste primato di provincia con più contagi in Sicilia. Numeri che non hanno mai accennato a diminuire sensibilmente, attestandosi su una media di 400 nuovi casi ogni giorno.
Sono dati che dovrebbero invitare alla prudenza e al maggior rispetto delle regole anti contagio, per proteggere noi stessi e gli altri.
Fonte foto: Facebook – Lungomare Liberato