CATANIA – Coronavirus Catania: centri di sostegno psicologico attivi su tutto il territorio già durante la prima ondata. Servizi mirati all’aiuto di tutti i cittadini, dei professionisti e degli operatori del settore sanitario.
Il grosso delle feste natalizie è ormai andato e, tra incertezze e restrizioni, agli italiani non resta che guardare avanti sperando in un anno migliore rispetto a quello che si appresta a finire. Il 2020 ha messo a dura prova tutto a tutti i livelli in ogni parte del mondo: sistemi politici, economie solide e meno solide, sistemi sanitari e organizzazione interna dei Paesi.
Il Coronavirus ha radicalmente modificato il modo di vivere degli italiani incidendo sull’aspetto psicologico dei cittadini che in un breve periodo si sono trovati chiusi in casa, senza lavoro e isolati a combattere un’epidemia mondiale.
La poca chiarezza e la confusione generate dalle scarse informazioni e da un politica impreparata ad affrontare un’emergenza di tale portata hanno contribuito a fare nascere nelle persone paure e ansie mai conosciute prima.
Mentre dal punto di vista clinico medici, ricercatori e scienziati si sono impegnati per tamponare la diffusione del Covid-19 e indagare le sue caratteristiche, dall’altro lato è stato messo in piedi un vero e proprio sistema di supporto psicologico che fosse in grado di sostenere anche a distanza chi ne avesse bisogno.
Il problema oggettivo del Covid si è trasformato in un problema soggettivo, in relazione alle emozioni e alle paure che ha provocato nelle persone.
Queste stesse emozioni hanno creato in alcuni soggetti panico, a causa di una percezione del rischio distorta o amplificata, inficiandone gli atteggiamenti razionali. Per fare fronte a questa emergenza parallela, i centri di sostegno già esistenti si sono dotati di personale adatto ad assistere la gente anche durante la pandemia.
Coronavirus Catania, centri di sostegno psicologico
A Catania sono state numerose le associazioni che hanno organizzato un servizio di aiuto per i cittadini. In questa direzione si sono mossi soprattutto gli enti sociali già attivi nei diversi quartieri della Città Metropolitana, mettendo in piedi delle vere e proprie consulenze a distanza. Gli “incontri” con i professionisti sono stati gestiti in maniera differente in base alle risorse in possesso: consulenze telefoniche, Skype o attraverso le piattaforme create appositamente per l’occasione.
L’Asp di Catania è intervenuta attivando 11 nuove linee telefoniche dedicate al sostegno psicologico per aiutare ad affrontare il disagio legato allo stato di emergenza, fornire assistenza a chiunque viva ansie e paure legate alla percezione di pericolo, alle difficoltà dovute al periodo di quarantena e all’isolamento domiciliare.
Queste tipo di iniziative hanno l’obiettivo di sostenere prima di tutto i cittadini in difficoltà emotiva, ma anche di non abbandonare i professionisti del settore medico sanitario. Gli operatori sanitari, infatti, durante tutta la crisi sono stati schierati in prima linea nella lotta contro il Coronavirus offrendo un supporto fondamentale in questa battaglia non ancora vinta. La pressione subita dal personale e dai medici che si sono trovati a operare nella stessa incertezza e confusione in cui i cittadini hanno vissuto al di fuori degli ospedali, ha caricato queste categorie di responsabilità e aspettative.
Anche in questo caso l’Asp di Catania, già ad Aprile, aveva messo strutturato un servizio di sostegno psicologico dedicato alla categoria. Lo sportello, organizzato e promosso dall’UOC Servizio di Psicologia dell’Asp di Catania, è stato finalizzato al contenimento delle problematiche psicologiche degli operatori che fin dall’inizio hanno lavorato in prima linea nel contrastare l’epidemia da Covid-19 e che quotidianamente sono stati esposti al dolore dei pazienti. L’obiettivo è di offrire ascolto, supporto psicologico, strumenti di gestione e contenimento dell’ansia.
Per comprendere al meglio quali saranno gli effetti che il Coronavirus avrà sulla psicologia dei cittadini e come questi si manifesteranno, bisognerà attendere il ritorno alla “normalità” tanto desiderata, soprattutto durante il periodo delle feste.
Fonte foto: Pixabay-Gerd Altmann