CATANIA – Si chiama “Coronasomnia” o “Covid-somnia”. Si tratta, più semplicemente, dell’insonnia, che sia essa difficoltà ad addormentarsi (problema accentuatosi ulteriormente nel periodo del Coronavirus), a dormire continuativamente per tutta la notte o a dormire abbastanza a lungo. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.
Cos’è il Coronasomnia?
A spiegare il fenomeno, presentarlo su internet e mettere in evidenza la complicata situazione dell’Italia è stata la BBC attraverso un articolo divulgativo (qui riassunto e tradotto): “Questo è il fenomeno che ha colpito le persone di tutto il mondo, che finiscono per sperimentare l’insonnia collegata allo stress quotidiano derivato dal Covid-19. In Inghilterra, uno studio che risale ad agosto 2020 dell’Università di Southampton ha mostrato che il numero di persone che soffrono di insonnia è salito da una su sei persone a una su quattro, con più problemi legati al sonno riscontrati in comunità che includono le mamme, i lavoratori essenziali e le minoranze etniche. In Cina, le statistiche sull’insonnia sono salite dal 14,6% al 20% durante l’apice della pandemia. Un’ ‘allarmante prevalenza’ di insonnia clinica è stata riscontrata in Italia, in Grecia invece circa il 40% degli intervistati in uno studio che risale a maggio hanno riportato di soffrire d’insonnia. La parola ‘insonnia’ è stata cercata su Google molto di più nel 2020, una frequenza che non è mai stata raggiunta prima”.
Continua: “Semplicemente, sempre più persone fra noi ora sono insonni. Con la pandemia che ha raggiunto il suo secondo anno, i mesi di distanziamento sociale hanno dominato la nostra routine quotidiana, cancellato i confini tra vita lavorativa e privata e portato una costante incertezza nelle nostre vite, con disastrose conseguenze per il sonno. La nostra salute e la nostra produttività potrebbe avere dei grossi problemi a causa di essa. Nonostante tutto l’entità del problema potenzialmente potrebbe portare dei cambiamenti, introdurre nuovi elementi nel modo in cui trattiamo i disturbi del sonno e riportare le nostre vite sulla retta via”.
Cosa fare quando non si riesce a dormire? Come addormentarsi velocemente?
Una delle principali cause dell’insonnia ai tempi del Coronavirus è l’ansia, lo stress causato dalla difficile condizione che stiamo tutti vivendo, uno sforzo psicologico che quotidianamente tiene impegnati e che stanca, ma senza far riposare. A spiegare le ripercussioni di una simile situazione sulle normali abitudini e come combatterle è lo psicologo catanese Marco Cappuccio: “Le condizioni sociali di vita hanno subito un improvviso e consistente cambiamento in conseguenza della pandemia. Ritmi e orari abituali sono stati in buona misura stravolti, modificando i ritmi sonno-veglia e determinando disturbi del sonno su cui influiscono stress e ansia accumulata, in misura variabile soggettivamente, in rapporto alle varie conseguenze dell’ emergenza Coronavirus”.
“L’insonnia è il più frequente e diffuso tra i disturbi del sonno, e la sua diffusione ha avuto un un’incremento significativo nell’ultimo anno per i fattori contestuali summenzionati”, continua il dottore.
Prosegue: “Dato che l’insonnia e, più in generale, lo stravolgimento del ciclo sonno-veglia possono diventare, a loro volta, ulteriori fattori di stress e disadattamento socio-ambientale, è bene cercare di fronteggiarli. È bene, pur in presenza di importanti cambiamenti delle proprie attività quotidiane, cercare di mantenere intensità ed alternanza di attività/riposo che rispettino, quanto più possibile, il ritmo circadiano individuale“.
“È opportuno, inoltre, evitare, in prossimità dell’orario di sonno, attività che, in misura particolare, attivano il sistema nervoso centrale: uso di smartphone, videogiochi, attività fisica, etc…utile, invece, la lettura, l’ascolto di musica ambient o classica e, in generale, la presenza di stimoli esterni quanto più monotoni e meno vari possibile”, conclude.
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