Una comunità sotto shock

Una comunità sotto shock

SAN GIOVANNI LA PUNTA – Palloncini bianchi ai quali legare un saluto, un desiderio, un pensiero. Sono i palloncini che hanno, per un attimo, reso meno tetro il cielo cupo su San Giovanni La Punta al termine del funerale della piccola Laura Russo.

Li hanno lasciati volare verso il cielo i suoi amici e i suoi compagni di scuola che si apprestano ad iniziare l’anno scolastico con un grande vuoto. L’intera cittadina si è fermata per rispettare il dolore della famiglia Russo a partire da questa mattina intorno alle dieci.

Nella centralissima piazza il traffico è stato bloccato e in tantissimi hanno voluto rendere omaggio a una giovane vita spezzata dalla furia omicida del padre. A San Giovanni La Punta si conoscono tutti e chiunque, più o meno direttamente, conserva un ricordo della bambina e della famiglia Russo.

Parecchie persone sono venute da Catania nonostante non conoscessero la famiglia ma particolarmente addolorati e colpiti da questa tragedia. Tra la gente serpeggia tuttora incredulità e rabbia sopratutto per le ragioni inspiegabili che hanno portato Roberto Russo, conosciuto come un gran lavoratore attaccato alla famiglia, a compiere un gesto del genere.

Presenti il sindaco di San Giovanni La Punta, Andrea Messina, e diverse autorità ed esponenti delle forze dell’ordine. Le attenzioni della famiglia Russo sono concentrate su Marika, di 14 anni, che attualmente si trova in prognosi riservata al Garibaldi di Catania sotto le cure del dottor Sergio Pintaudi. L’ultimo bollettino medico parla di una situazione stabile anche se “permangono i postumi delle lesioni penetranti nell’addome e nel polmone destro”.

Nella struttura ospedaliera sono accorsi diversi donatori di sangue dopo l’appello lanciato dai medici per la raccolta di sangue 0 rh negativo che serviva urgentemente per la quattordicenne a seguito delle profonde ferite inferte dal padre.