CATANIA – Nuova presa di posizione della Cisal Catania per quello che la stessa organizzazione sindacale, per voce del suo reponsabile provinciale Giovanni Lo Schiavo, definisce un vero e proprio smantellamento dell’Azienda Siciliana Trasporti (AST).
“Lo smantellamento pilotato della Società Regionale di TPL – scrive Lo Schiavo in una nota – ha avuto inizio con il rilascio dei ‘Servizi Urbani’nei 15 Comuni, considerati in perdita.Guarda caso, successivamente, gli stessi Servizi Urbani, sono stati gestiti da Società Private, come se fossero “ istituti di beneficenza”.
“Da quel momento in poi, il progressivo e costante smantellamento di AST SPA, consistente nella perdita di oltre 7. Ml di chilometri che ha determinato un esubero di Operatori di Esercizio e Operatori di Manutenzione. Oltre 80 lavoratori somministrati da decenni, in missione presso la Partecipata Regionale sono stati cacciati via”.
“Una surrettizia manovra – continua il responsabile Cisal Catania – quella del rilascio dei Servizi Urbani, considerati improduttivi, finalizzata a favorire le Società private a scapito della Società pubblica e dei livelli occupazionali in atto esistenti”.
“La mancata programmazione dei servizi per ‘assoluta incompetenza gestionale’ assommata alla ‘mancata organizzazione aziendale’ , ha determinato un ‘blackout totale’ in concomitanza dell’inizio del nuovo anno scolastico 2024/2025, costringendo miglia studenti e lavoratori pendolari a rimanere a casa”.
“Una strategia raffazzonata, messa in campo all’ultimo momento per tentare di sopperire ad una tragica e ridicola situazione in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico con pesantissime ricadute dell’immagine aziendale anche a livello Nazionale”.
“Ad oggi – conclude Lo Schiavo – non è dato sapere quale sarà il destino di AST e cosa rimarrà di essa, al netto di un fatidico ‘Piano di Risanamento’ e consequenziale ‘Piano Industriale’ tutto da scoprire, che porterà alla trasformazione in ‘house ‘ della storica Azienda Siciliana Trasporti”.
“Quello che ci è dato sapare invece sta nel fatto che al momento oltre 150 lavoratori somministrati in missione alla partecipata regionale non hanno ancora ricevuto lo stipendio di settembre 2024“.
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