CATANIA – Rimane alta l’attenzione del comando provinciale carabinieri di Catania sul fronte della sicurezza alimentare, a tutela dei consumatori.
Nei giorni scorsi infatti, i militari della compagnia di Piazza Dante e quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania (N.A.S.), hanno denunciato i titolari di tre ristoranti di pesce tutti situati nella zona “pescheria” del centro cittadino. I malviventi sono ritenuti responsabili di frode in commercio, oltre che di alcune violazioni nel settore igienico-sanitario. In totale sono state emesse sanzioni per quasi 50mila euro e sequestrati alimenti del valore di circa 1.500 euro.
Le indagini dei militari
Durante l’attività ispettiva all’interno della prima attività commerciale, i carabinieri hanno accertato non solo che non erano state compilate le tabelle relative alle temperature a cui i cibi vengono conservati, ma anche che il processo di congelamento era stato effettuato con procedure non regolari ed all’interno di apparecchiature refrigeranti non idonee al mantenimento della “catena del freddo”.
Spacciano prodotti ittici congelati per freschi
In virtù di tale violazione, 40 kg di prodotti ittici sono stati sequestrati penalmente perché ne sarebbe rischioso il consumo. Questo perchè i probabili sbalzi termici a cui è stata sottoposta potrebbero averne compromesso la qualità e la salubrità.
La proprietaria, una 52enne catanese, non aveva comunicato alla clientela, tramite apposite iscrizioni nel menu previste dalla normativa, che alcuni prodotti erano congelati e non freschi. Avrebbe così ingannato gli avventori, convinti di aver ordinato, e pagato, il “pescato del giorno”.
Anche nel secondo ristorante controllato, i militari hanno contestato al titolare, un 59enne del luogo, la frode alimentare perché serviva ai clienti alimenti decongelati, spacciandoli per freschi.
Pescato privo di tracciabilità e carenze igienico sanitarie
Nel terzo locale ispezionato, i carabinieri hanno sequestrato e distrutto 18 kg di pesce non idoneo al consumo in quanto privo di tracciabilità, requisito obbligatorio per tutte le aziende alimentari dell’Unione Europea, che consente di tracciare il percorso degli alimenti in tutte le fasi di produzione, lavorazione e distribuzione, a tutela dei consumatori.
In quel laboratorio di preparazione delle pietanze, inoltre, i militari dell’Arma hanno riscontrato carenze igienico sanitarie derivanti dalla presenza di blatte e altri insetti striscianti. Il proprietario, un 47enne catanese, aveva adibito a deposito bevande un locale attiguo, non consono a quel tipo di attività di stoccaggio.
L’uomo è stato diffidato dal proseguire l’attività ed è stata chiesta all’Autorità Sanitaria l’adozione di provvedimenti sospensivi fino a quando non verranno sanate le carenze rilevate.