CATANIA – Continua l’impegno della Polizia di Stato in materia di controlli alle attività commerciali finalizzati alla verifica della sicurezza sui luoghi di lavoro, dell’igiene e della genuinità degli alimenti e degli spazi destinati alla loro conservazione, nonché della regolarità della posizione lavorativa dei dipendenti.
Durante il fine settimana è stato effettuato un mirato controllo amministrativo in un ristorante asiatico con formula “all you can eat”, ubicato in zona Ognina, nel corso del quale è scesa in campo una task force composta dai poliziotti della divisione Anticrimine e della squadra volanti della Questura di Catania, nonché da personale dell’ASP, servizio veterinari, servizio igiene, dello S.Pre.SAL e dell’ispettorato provinciale del lavoro.
Non appena i poliziotti hanno fatto ingresso nel parcheggio interno del ristorante, alcuni lavoratori hanno provato a fuggire dal retro, ma sono stati bloccati dagli agenti che hanno proceduto al loro controllo.
Contestualmente il personale dell’ispettorato del lavoro, nonché i medici veterinari, gli ingegneri e i tecnici dell’ASP hanno dato avvio alle verifiche di competenza.
Il controllo degli alimenti è avvenuto con esiti soddisfacenti poiché erano tutti forniti di tracciabilità e nessuna violazione è stata riscontrata per le condizioni igieniche.
Invece, i tecnici dello S.Pre.SAL (Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro) hanno riscontrato alcune irregolarità in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro, in particolar modo la mancanza di un parapetto a protezione di una zona accessibile ai lavoratori e la chiusura a chiave delle uscite di sicurezza.
L’amministratore unico della società dovrà provvedere al ripristino delle condizioni di sicurezza, altrimenti verranno applicate sanzioni per quasi 15mila euro.
Altresì, è stata appurata la presenza di cinque lavoratori “in nero”, i quali hanno tutti dichiarato di lavorare nel ristorante senza essere mai stati assunti con contratto.
L’Ispettorato del Lavoro ha, quindi, comminato sanzioni per quasi 13mila euro, sospendendo l’attività di ristorazione se entro tre giorni non verrà regolarizzata la posizione lavorativa dei dipendenti.
L’azione sinergica tra le forze scese in campo, con il coordinamento della Polizia di Stato, ha permesso di operare controlli meticolosi tali da assicurare anche il rispetto delle normative sui luoghi di lavoro, a tutela dei lavoratori e per la sicurezza degli avventori.
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