Omicidio in Sicilia, accoltellato in casa un personaggio “scomodo”: denunciava il caporalato

Omicidio in Sicilia, accoltellato in casa un personaggio “scomodo”: denunciava il caporalato

CALTANISSETTA – Emergono nuovi dettagli riguardo l’efferato omicidio avvenuto a Caltanissetta, in un’abitazione di via San Cataldo, nella notte tra il 3 e il 4 giugno. Un giovane pakistano ha ricevuto diverse coltellate da alcuni connazionali, risultate purtroppo fatali per la sua vita.

La stessa notte dell’uccisione, i carabinieri di Caltanissetta hanno fermato 3 pakistani trovati all’interno di un’abitazione in via Fornaia con i vestiti ancora sporchi di sangue. I militari hanno poi messo le manette ad altri due connazionali, beccati all’interno di una casa a Canicattì, nell’Agrigentino.

Dopo i vari interrogatori, la ricostruzione del sodalizio criminale, le testimonianze e le dichiarazioni dei fermati, sarebbe emerso il quadro, si pensa, definitivo di quanto accaduto e il perché. Adnan Siddique (così si chiama la vittima), 32 anni, sarebbe stato fatto fuori perché era considerato un personaggioscomodo” all’interno della sua comunità.

Sembrerebbe infatti che il giovane pakistano, in vita, si sia fatto portavoce di alcuni braccianti vittime di caporalato. Secondo le indagini, Siddique avrebbe raccolto le lamentele di alcuni suoi connazionali lavoratori nelle campagne. Inoltre, avrebbe anche accompagnato uno di loro a sporgere denuncia.

Si fa sempre più largo, dunque, la pista secondo la quale gli aggressori del pakistano fossero alla ricerca di braccianti agricoli per ottenere in cambio una percentuale sulla loro paga.

Immagine di repertorio