CALTANISSETTA – La procura per i minorenni di Caltanissetta continua a indagare sulla morte di Larimar Annaloro, la 15enne trovata impiccata nel giardino di casa. L’inchiesta, che procede ancora a carico di ignoti, non si limita all’istigazione al suicidio, ma si estende anche a reati di diffusione di immagini illecite e detenzione di materiale pornografico. Durante una conferenza stampa, è stato confermato che gli inquirenti stanno indagando sulla possibile diffusione di foto e video intimi della giovane.
Caso Larimar, la dichiarazione del Procuratore
Cosentino ha spiegato che con i dati “in nostro possesso possiamo dire che si tratta di un suicidio con morte compatibile da soffocamento per impiccamento con assenza di lesività etero indotta”.
“Questo alla luce delle ricognizione cadaverica, attediamo ora l’autopsia“.
Modalità di suicidio anomale
La madre di Larimar Annaloro non crede che la figlia si sia tolta la vita. Lo scorso 21 novembre, nel corso della trasmissione “Mattino 4”, ha dichiarato: “Non si esclude l’omicidio, perché è impossibile che una ragazza di quindici anni usi quel metodo così violento per togliersi la vita”.
E ancora: “E lo dimostra il modo in cui è stata trovata. Abbiamo dei sospetti su chi possa essere stato perché abbiamo scoperto che mia figlia è stata minacciata di morte, quel giorno a scuola. Non posso dire su chi cadono i miei sospetti. Ho parlato con gli inquirenti. Abbiamo fatto nomi e cognomi”.
Le anomalie che emergono dall’esame autoptico
Secondo quanto emerge dall’autopsia, la 15enne presentava segni di corda attorno ai piedi e all’addome. La vertebra cervicale risultava intatta: ebbene, un elemento che lascia dubbi sulla dinamica del decesso.
E ancora, un altro fatto singolare riguarda le mani di Larimar, che erano libere. Si evince che non avrebbe tentato istintivamente di liberarsi la gola per evitare il soffocamento.
Un altro particolare anomalo riguarda le scarpe di Larimar, trovate pulite nonostante il percorso fangoso del giardino che conduceva all’albero. Questi elementi hanno alimentano le perplessità degli inquirenti, che proseguono le indagini, al momento orientate sull’ipotesi di istigazione al suicidio.