GELA – Lo disse anche Gesù” Prendete e mangiatene tutti”. Il pane , da sempre bene primario di ogni popolo, sembra quasi essere diventato un privilegio per i cittadini di Gela che in questi anni hanno visto ” lievitare”, è proprio il caso di dire, il prezzo di filoni e mafalde.
Un accenno di tregua sembra essere arrivato dall’Assemblea dei panificatori di Confartigianato che ha stabilito all’unanimità il prezzo del pane in 2,50 al Kg, tornando di fatto al vecchio prezzo più alto.
Quella del pane è del resto una vicenda finita spesso al centro di molti dissidi anche all’interno del comparto che vive da tempo una crisi profonda, sfociata nei licenziamenti di molti operai che operavano nei panifici della città.
Adesso, secondo la Confartiganato, si rischia addirittura il collasso. Da qui la decisione definitiva di introdurre un prezzo al quale, dopo le polemiche, in molti dovranno adeguarsi: Si tratta del cosiddetto ” pane calmierato”.
Il pane tradizionale, quindi, tornerà ad essere venduto a due euro e cinquanta centesimi , mentre per il pane prodotto con altre farine (ad esempio l’ integrale che richiede altra lavorazione) il prezzo è libero ma è indubbio che subirà un aumento. Il pane, inoltre, dovrà essere venduto al peso come stabilito dalla legge, con variazioni minime di 1 o 2 centesimi.
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