La guerra delle tessere dopo il flop

La guerra delle tessere dopo il flop

AGRIGENTO – Parla a NewSicilia Giuseppe Sicilia, il ragazzo promotore dell’azione legale contro la Regione per il riconoscimento dei tirocini confermati nel corso del click day dello scorso 5 agosto.

 Il fiorire di azioni legali di questi ultimi giorni, per ultimo si è aggiunto  il Codacons, rischia di scatenare una guerra per “accaparrarsi” i clienti, vale a dire le migliaia di giovani che hanno partecipato al Piano.

Però ci sono differenti profili da trattare: c’è chi vuole fare ricorso perché doveva soltanto completare la procedura di incrocio tramite il famoso click e chi, invece, non è riuscito ad accedere al portale per la registrazione.

Ha fatto molto discutere sul gruppo Facebook dedicato al ricorso, che conta quasi 550 membri, la scelta delle associazioni di offrire assistenza legale a prezzi modici. Sulla questione Giuseppe Sicilia, promotore del gruppo, ha le idee chiare: “Secondo me quella del Codacons è un’operazione di marketing. Dove erano quando avevamo bisogno del loro sostegno e parlo dal 13 agosto fino al 2 settembre? Erano i giorni caldi durante i quali si andava delineando una strategia d’azione. Non si è mai fatto sentire nessuno eppure era facile rintracciarci”.

“Inoltreaggiunge Giuseppe Sicilia l’associazione starebbe mettendo tutte le questioni in un unico grande calderone. Parlo sia di chi ha soltanto tentato l’accesso al sito e sia di chi, come nel nostro caso, ha effettuato l’incrocio e ottenuto il documento pdf che certifica l’inizio del tirocinio”.

Il riferimento del giovane è, specificatamente, al click day del 5 agosto. In quella data funesta, nonostante i problemi informatici che seguirono, 800 giovani riuscirono a collegarsi e a effettuare il cosiddetto incrocio con l’azienda.

“Capisco che tra tutti i partecipanti al Piano Giovanicontinua Sicilia – vi sia un grande bacino d’utenza ma noi, dal canto nostro, abbiamo tracciato la linea e ci siamo mossi a difesa dei ragazzi che hanno diritto al tirocinio e ci siamo organizzati in maniera autonoma”.

La nostra azione legale sarà incentrata sulla richiesta di lucro cessante per il mancato tirocinio, circa 3mila euro a partecipante, e per mancata chance che sarà quantificata in termini economici dal giudice”, aggiunge Sicilia.

Il ricorso, spiega il ragazzo, sarà portato avanti dallo studio legale Grillo – Cortese e mira al riconoscimento del diritto acquisito al tirocinio. “Sino ad oggi abbiamo circa 200 aderenti per il ricorso e le spese per effettuarlo si aggirano intorno a 100 euro, comprese tutte le spese di bollo e legali. Siamo certi del nostro scopo: noi vogliamo tutelare chi ha il diritto acquisito a svolgere il tirocinio, senza mettere tutto insieme per creare massa”.

“Abbiamo anche cercatoconclude il giovaneun dialogo con la Regione per evitare di adire a vie legali ma non c’è stata nessuna volontà politica di venirci incontro”.

Dal Codacons risponde il presidente regionale Giovanni Petrone che evidenzia “la storia di un’associazione che ha condotto svariate battaglie e che si è mossa sempre al fianco dei cittadini”.

“Siamo stati ammessi come parte civile – prosegue il presidente in svariati processi e anche stavolta, su segnalazione dei giovani siciliani, siamo intervenuti per essere riconosciuti come parte offesa nella vicenda del click day e alla sezione giurisdizionale Sicilia della corte dei conti abbiamo chiesto la condanna per danno erariale dei responsabili del flop del Piano giovani”.

“Ovviamente per poter agirechiarisce Petroneoccorre che il Codacons rappresenti i propri iscritti e quindi serve il tesseramento. Sul nostro sito le procedure sono molto semplici e l’assistenza legale è totalmente gratuita”.

Il Codacons, nell’ambito delle due diverse indagini per accertare le eventuali responsabilità penali ed erariali, con due dettagliate relazioni su quanto avvenuto, ha anche chiesto di partecipare ai procedimenti per “rappresentare e tutelare gli interessi dei cittadini siciliani”.

L’associazione Codici, attraverso un protocollo d’intesa con la Lista Musumeci, offre anch’essa assistenza legale per tutti i delusi del Piano Giovani. “Dobbiamo considerarespiega il segretario regionale Manfredi Zammataroche ci sono casi molto variegati all’interno del calderone del Piano Giovani. Per questa ragione abbiamo chiesto ai ragazzi di scriverci per mail e spiegarci in dettaglio la loro situazione”.

“Quindi in questa faseprosegue Zammataro – stiamo studiando tutti i vari profili e le soluzioni legali migliori per tutelare i tanti giovani siciliani coinvolti in questa incresciosa vicenda. Successivamente terremo degli incontri con tutti per imbastire una strategia”.

L’ex consigliere comunale etneo ha spiegato che l’assistenza legale sarà gratuita e il tesseramento all’associazione è necessario per poter portare avanti un’azione legale, ma anch’esso sarà gratuito. Chissà quali tessere sceglieranno i tanti siciliani delusi.