LAMPEDUSA – Chiusa l’indagine della Procura di Agrigento nei confronti di 26 fra ex amministratori, funzionari comunali e imprenditori di Lampedusa.
Viene ipotizzata un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione, abuso d’ufficio, concussione e peculato.
Gli indagati adesso avranno 20 giorni per chiedere di essere interrogati o presentare memorie difensive per provare a evitare la richiesta di rinvio a giudizio. Fra gli indagati, l’ex sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, l’ex vicesindaco Salvatore Prestipino e i dirigenti dell’Utc e dei Lavori pubblici, Giuseppe Di Malta e Manlio Maraventano.
Al centro dell’inchiesta l’appalto per i lavori di manutenzione della rete fognaria di Lampedusa e delle stazioni di sollevamento. Due anni fa vennero sequestrati, dai carabinieri di Agrigento, nel Comune atti su appalti e concessioni.
“La procura agrigentina mi pare abbia preso un abbaglio. Sostiene che io abbia affidato lavori a miei parenti quando il compito del sindaco non è fare gare e dare affidamenti ma dare l’indirizzo politico. Le determine le fanno i dirigenti. Si parla di determine di 1.000 euro o 500 euro che sono sempre dirigenziali. Dimostrerò nelle sedi opportune qual è l’abbaglio che ha preso la procura nei miei confronti e della mia famiglia. I miei familiari non hanno mai avuto rapporti con l’amministrazione di Lampedusa“, sostiene l’ex sindaco di Lampedusa Totò Martello.
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