Tutti nudi in Sicilia? Abbasso i tabù: ecco perché il naturismo potrebbe essere un volano per il turismo

PALERMO – L’estate è indubbiamente la stagione preferita da molti per mettere da parte gli obblighi e le imposizioni della quotidianità, in primis gli impegni lavorativi, e godersi in pieno relax un periodo di vacanze per rigenerarsi fino al momento del rientro.

Questo periodo dell’anno è anche il momento adatto per spogliarsi e affrontare con leggerezza le temperature roventi del periodo. Tuttavia, nonostante il caldo, quasi nessuno si spoglia mai completamente in pubblico e veder passeggiare qualcuno in giro senza un paio di mutande addosso non può che provocare stupore e ilarità.

Malgrado i tabù e i limiti imposti dal decoro, esistono luoghi dove è possibile privarsi del tutto delle proprie vesti e condividere con altri simili ciò che, biologicamente, risulta essere la condizione più normale al mondo. Ci riferiamo, ovviamente, alle spiagge naturiste e a tutti quegli spazi dove mostrarsi completamente nudi non viene considerato uno scandalo, bensì una virtù.

Negli ultimi decenni si sono moltiplicati nel nostro Paese litorali, strutture e riserve dedicate a chi vuole vivere senza filtri a contatto con la natura. Proprio in estate le aree più frequentate da chi pratica il naturismo sono le spiagge, nelle quali è possibile approfittare del sole e della vicinanza con il mare per acquisire una tintarella integrale in assenza di quei fastidiosi segni lasciati dal costume.

In Sicilia sono numerose le spiagge naturiste, distribuite in particolare nel Siracusano, nel Trapanese e nell’Agrigentino. Proprio a Torre Salsa, poco distante da Siculiana (Agrigento) è presente la spiaggia più famosa del lotto. Nel sud-est della Sicilia, invece, è possibile fare un salto nella spiaggia gay friendly e naturista di Eloro-Marinelli immersa nella meravigliosa cornice della Riserva Naturale di Vendicari.

Frequentare una spiaggia naturista, comunque, non significa soltanto abbronzarsi integralmente ma porta con sé una miriade di vantaggi e benefici. Innanzitutto rappresenta una fantastica opportunità di scambio di idee, confronti e conversazioni. Inoltre, ben ragionando, la nudità è democratica poiché una volta tolti i vestiti di dosso ognuno di noi è uguale all’altro e, senza più ostacoli tessili, si appiattiscono finalmente le differenze sociali, politiche ed economiche.

Abituandosi a stare nudi fin da piccoli insieme ad altri, inoltre, viene meno ogni tabù e si impara a rispettare il proprio corpo e quello altrui. Da non sottovalutare, poi, le opportunità psicofisiche che si traducono in una pelle più tonica, in sensazione di benessere e armonia e in un maggiore equilibrio della temperatura corporea.

Un altro vantaggio dovuto alla frequentazione di luoghi aperti dove è possibile stare nudi potrebbe certamente essere quello legato al turismo, uno dei potenziali punti di forza della Sicilia. In Sardegna, per esempio, si sta sempre più diffondendo la consuetudine del naturismo e sull’isola è presenta la spiaggia tematica più grande d’Europa divenuta meta irrinunciabile per i turisti naturisti provenienti in particolare dall’Europa occidentale.

In Francia (spiaggia di Montalive), Spagna, Grecia (isola di Lesbos a Eresos), Germania, Danimarca e Croazia stare completamente nudi sotto il sole è da decenni la normalità e sono esistenti da anni strutture ricettive, campeggi e hotel ad hoc. In Italia, di contro, c’è ancora chi fa fatica ad accettare questa cultura e non esiste una legge nazionale che la regoli, ma soltanto delle normative regionali.

Sfortunatamente, dalle nostre parti le spiagge dedicate e le indicazioni per raggiungerle spesso mancano nelle mappe ufficiali e non godono della stessa considerazione delle altre località balneari più rinomate. Una sfida da lanciare nei prossimi anni per la nostra isola potrebbe dunque essere quella di valorizzare maggiormente questi spazi liberi e frequentati da un numero sempre crescente di habitué.

Fonte immagine wdonna.it