AGRIGENTO – Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento Alessandro Quattrocchi ha disposto la condanna a 6 anni di reclusione a Matteo Gancitano, comandante del motopesca Aristeus, e 4 anni al suo vice Vittorio Cusumano e ai componenti dell’equipaggio, Alfonso Di Natale e quattro nordafricani componenti l’equipaggio, per non aver soccorso il 3 ottobre 2013 il barcone carico di migranti che, a causa di un ribaltamento, affondò davanti le coste di Lampedusa provocando 366 morti.
L’indagini e l’istruttoria sulla tristemente e amaramente nota strage di Lampedusa sono state curate dal procuratore capo, Luigi Patronaggio, e dal sostituto procuratore, Andrea Maggioni. Nel corso delle indagini fondamentali sono state le dichiarazioni dei 152 superstiti che hanno dichiarato di aver visto due barche vicine al punto dove avvenne il ribaltamento e il successivo affondamento.
Secondo l’accusa, oggi rappresentata dal sostituto procuratore Gloria Andreoli, il comandante e il suo equipaggio avrebbero commesso omissione di assistenza a navi o persone in pericolo.
Nell’ambito delle indagini giudiziarie sulla strage di Lampedusa, nel 2015 è stato condannato, per immigrazione clandestina, naufragio e omicidio volontario plurimo, lo scafista tunisino Khaled Bensalem.
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