Stabilimento dolciario abusivo, dagli allacci elettrici agli alimenti in cattivo stato: arrestato il titolare

Stabilimento dolciario abusivo, dagli allacci elettrici agli alimenti in cattivo stato: arrestato il titolare

AGRIGENTO – La perseverante attenzione rivolta dall’Arma alla sicurezza alimentare ha permesso di scoprire l’ennesimo caso di frode commerciale, portando alla denuncia e all’arresto del titolare di un’attività.

I carabinieri erano alla ricerca di chi, da qualche tempo, si era posizionato nel mercato dei prodotti da bar e pasticceria nella parte della provincia di Agrigento, compresa tra Comitini e Aragona, con prezzi che danneggiavano la concorrenza, già fortemente provata dalla grave crisi conseguente alla pandemia.

Così, battendo il territorio, la mattina del 26 novembre i militari della Stazione di Comitini e del Centro Anticrimine Natura di Agrigento, coadiuvati dal quelli del NOR della compagnia di Canicattì, hanno scoperto in contrada Balataliscia – Pozzillo di Comitini uno stabilimento industriale dolciario abusivo in piena attività, sorpreso proprio mentre si preparava per il particolare periodo delle imminenti festività natalizie.

Nell’opificio, protetto alla vista da un’abitazione rurale, gli operanti hanno sorpreso S.C. di 67 anni, intento con la propria famiglia alla produzione di generi alimentari per bar e pasticceria.

Nel corso delle operazioni, durate l’intera giornata e svolte con l’ausilio del personale dell’ASP di Agrigento, è stato accertato che:

  • lo stabilimento, sviluppato su una grande superficie e munito di celle frigorifere e forno industriale, benché iscritto nel registro delle imprese, era sconosciuto alle autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni igienicosanitarie;
  • gli addetti erano privi di autorizzazione igienico-sanitaria alla produzione di alimenti destinati al consumo umano, o ne avevano una scaduta di validità ormai da tempo;
  • nelle tre celle frigorifere dell’opificio erano contenuti prodotti alimentari non tracciati, prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione (alimenti cotti e crudi conservati in maniera promiscua e detenuti in contenitori non idonei), prodotti alimentari scaduti e prodotti alimentari con etichettatura non conforme o incompleta ovvero inesatta, per un peso complessivo di oltre 3 tonnellate e mezzo, pronti per la commercializzazione;
  • nel magazzino delle derrate da destinare alla preparazione degli alimenti, oltre a 4 tonnellate di riso, erano stivati prodotti alimentari scaduti per un peso complessivo di 131 chili;
  • nonostante la mancanza delle autorizzazioni, l’azienda custodiva la documentazione della cospicua filiera di bar e pasticcerie rifornite.

Per tutti questi motivi il titolare è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento per la violazione dell’art.515 C.P. “frode nell’esercizio del commercio”, dell’art.516 C.P. “vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine” e dell’art.5 lettera b) della Legge 283/1962 “per avere detenuto alimenti in cattivo stato di conservazione”, mentre lo stabilimento, con tutto il suo contenuto, che per la parte degli alimenti già pronti per lo smercio ha un valore stimato di circa 35mila euro, è stato sequestrato. È in corso la quantificazione delle sanzioni amministrative che verranno comminate dalle autorità competenti in materia sanitaria.

I carabinieri hanno guardato a fondo e hanno scoperto che lo stabilimento industriale si riforniva abusivamente di energia elettrica: i militari, coadiuvati da personale ENEL, hanno scovato il complesso sistema di cavi interrati, realizzato dal titolare dell’azienda per collegare il sito produttivo e l’annessa abitazione direttamente alla rete elettrica posta lungo la strada che attraversa la contrada.

L’uomo è stato arrestato in flagranza per furto aggravato e, al termine dell’udienza per la convalida davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, si è visto applicare la misura cautelare dell’obbligo di presentazione tre volte alla settimana alla polizia giudiziaria.

Le indagini proseguono per identificare tutti gli appartenenti alla filiera servita dallo stabilimento abusivo e recuperare il prodotto alimentare, privo dei requisiti di sicurezza per il consumatore, già distribuito.

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