PALERMO – Un videomessaggio per spiegare la situazione contagi in Sicilia e chiarire alcuni aspetti che, ad oggi, risultano poco nitidi. A parlare ai siciliani è l’Assessore alla Salute Ruggero Razza.
Il punto della situazione sullo stato di avanzamento dell’epidemia nel territorio siciliano arriva a seguito del numero dei contagiati che, proprio ieri, hanno visto un picco nazionale con la Sicilia al settimo posto tra le regioni italiane per positivi, che “hanno creato – come era normale che fosse – un comprensibile stato di timore tra i cittadini“.
Soltanto ieri, sabato 3 ottobre, in Sicilia sono stati effettuati quasi 7mila tamponi. “La Sicilia è tra le regioni che sta lavorando di più sul test tradizionale – spiega l’Assessore Ruggero Razza – i positivi sono stati 182. Il contagio è monitorato, il numero degli asintomatici è significativo. L’incremento dei ricoveri è contenuto, +19 ieri con un totale di 322 pazienti ricoverati in degenza ordinaria e 20 pazienti ricoverati in Rianimazione: 8 al San Marco di Catania, 8 a Palermo – di cui 4 al Cervello e 4 al Civico -, 1 a Messina, 2 a Caltanissetta e 1 a Ragusa“.
Non solo il punto sulla situazione epidemica nell’Isola ma anche chiarimenti: l’Assessore Razza ha deciso di far luce su una interrogazione parlamentare alla camera effettuata da un gruppo di deputati che si è chiesto se vi siano posti letto in Terapia Intensiva sufficienti, non solo a Palermo ma in Sicilia in generale.
“Rassicuro tutti – ha detto Razza –, la situazione è sotto monitoraggio. Esiste una piattaforma geolocalizzata, Gecos, sulla quale vengono inseriti tutti i posti letto disponibili. Ho il dovere di rassicurare tutti: abbiamo fatto una scelta all’origine; mesi fa abbiamo deciso, così come tutte le ragioni italiane, di bloccare tutti i ricoveri. Non possiamo più avere un lockdwon sanitario: abbiamo adottato un meccanismo per il quale il numero di posti letto per i pazienti Covid si adatta alle esigenze degli altri cittadini bisognosi di cure“.
Secondo l’Assessore Razza, il numero dei positivi continua a rimanere alto perché si sta riuscendo a rintracciare le persone contagiate sui propri territori. Un risultato possibile grazie anche alla “liberazione” dell’Istituto Superiore di Sanità di tamponi rapidi. “La Sicilia è stata la prima regione italiana ad averli acquistati. Ne ha già in proprio possesso un milione, un altro milione arriverà nei prossimi giorni. Avvieremo una campagna ampia di screening, daremo la possibilità a tutti e a chi vuole, di potersi sottoporre al test e bloccare l’epidemia all’inizio, perché il virus è circolante, perché non possiamo bloccare la nostra economia e non possiamo bloccare l’attività ospedaliera“.
Da pochi giorni è in vigore nell’Isola la nuova ordinanza del presidente Nello Musumeci: bisogna indossare la mascherina anche all’aperto. “Tutte le regioni si sono adeguate a questa decisione. Nel nuovo DPCM verosimilmente verrà inserito l’obbligo di mascherine all’aperto – continua Razza -, c’è un’area di diffusione del contagio, questa diffusione vede l’Italia non galoppare al ritmo degli altri stati europei ma anche il nostro paese inizia a toccare livelli di crescita dell’epidemia“.
“È importante che ognuno di noi abbia consapevolezza di questo: abbiamo bisogno di ognuno di voi. Un battesimo con 150 persone non possiamo permettercelo – spiega l’Assessore alla Salute – non è necessario che intervenga un provvedimento dell’autorità: dovrebbe essere il comportamento individuale ad evitare tutte quelle condizioni che possono far crescere il contagio“.
“L’appello continua ad essere lo stesso: bisogna comportarsi secondo le regole. Dobbiamo impegnarci per evitare che si torni a bloccare l’economia e gli ospedali. Molto dipende da noi – conclude Razza -. Per favore non diamo retta a chi dice che la situazione non è sotto controllo, perché non è così. Ma soprattutto impegniamoci in prima persona“.
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