AGRIGENTO – Aveva circa 20 anni l’egiziano che ieri pomeriggio, venerdì 2 febbraio, è stato trovato morto sul barchino soccorso dalla guardia costiera al largo di Lampedusa.
I poliziotti della squadra mobile della questura di Agrigento e i colleghi dello Sco, che si trovano all’hotspot, hanno ricostruito – sentendo alcuni dei 12 migranti che viaggiavano su quel natante – che il giovane è morto a causa di un incidente.
La prima ipotesi sulla morte
L’imbarcazione mentre si trovava in ancora in acque internazionali ha avuto un’avaria al motore e il ventenne egiziano, forse cercando di farlo ripartire o per rabbia, avrebbe ripetutamente preso a calci il motore scivolando, battendo la testa e morendo sul colpo.
I poliziotti, anche nella giornata di oggi, continueranno a sentire gli altri migranti che erano sulla carretta per cercare di confermare i primi racconti.
Aperto un fascicolo d’inchiesta
La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta. La salma del giovane, che viaggiava verso la Sicilia con un paio di amici, si trova nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana.
All’hotspot di contrada Imbriacola sono presenti 14 migranti, fra cui 6 minori non accompagnati.
Nelle scorse ore, su disposizione della prefettura di Agrigento, ci sono stati 3 trasferimenti (2 con i traghetti di Porto Empedocle e uno con aereo Oim per Roma) per complessive 476 persone.
Foto di repertorio