LAMPEDUSA – Sono 459 i migranti che stanno per trasferirsi dall’hotspot di Lampedusa.
In 187, in mattinata, saranno imbarcati su un aereo con direzione Crotone.
Altri 89 su un pattugliatore della Guardia di Finanza diretto a Pozzallo, nel Ragusano, e 183 sulla nave Galaxy verso Porto Empedocle.
A disporre i di trasferimenti, per tentare di alleggerire la struttura dove ci sono 1.769 ospiti a fronte di meno di 400 posti, è stata la Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale.
Altri 3 sbarchi nella notte
Tre sbarchi, con complessivi 73 migranti, si sono registrati durante la notte a Lampedusa.
Le imbarcazioni, con a bordo 35 persone (10 donne, una delle quali incinta, 8 minori), 18 e 20 (1 donna e 2 minori) sono state soccorse dalle motovedette della Capitaneria di porto.
Tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove continuano i trasferimenti.
La situazione ieri
Circa 1.200 migranti hanno lasciato l’hotspot di Lampedusa attraverso traghetti, navi militari, motovedette e persino un aereo con 180 posti.
La priorità attuale è quella di svuotare la struttura di contrada Consolida che, nonostante i numerosi trasferimenti effettuati dalla Prefettura, all’alba di ieri ospitava ancora oltre 2.100 persone.
La decisione di organizzare questa operazione è stata presa dal capo dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, Valerio Valenti, che ha effettuato un sopralluogo mirato all’hotspot e al molo Favarolo, dove avvengono continuamente gli sbarchi dei migranti.
Il Prefetto ha già lasciato l’isola per rientrare a Roma.
Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, ha espresso la sua fiducia nel governo, affermando che “il Governo sta cercando di dare risposte in maniera strutturale, e non emergenziale, alle esigenze del territorio“.
Mannino ha anche sottolineato l’importanza della presenza del capo dipartimento, dimostrando che lo Stato è attento alle problematiche dell’isola.
L’operazione di evacuazione dei migranti dall’hotspot di Lampedusa è stata attuata per rispondere alle richieste di aiuto dell’isola che da anni è costretta ad affrontare un flusso migratorio inarrestabile.
Il governo italiano sta cercando di trovare soluzioni strutturali per far fronte a questa emergenza, senza limitarsi a interventi d’emergenza.
Lampedusa, a bordo di un barchino anche un cadavere
Al largo di Lampedusa, la Guardia di Finanza e la Capitaneria in assetto Frontex hanno soccorso un barchino di 7 metri con 45 migranti a bordo, tra cui 7 donne.
Tuttavia, durante l’operazione di soccorso, è stato anche trovato un cadavere a bordo del barchino.
La polizia sta attualmente interrogando i compagni di viaggio dell’uomo deceduto, provenienti da Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Senegal e Nigeria, per cercare di ricostruire le circostanze del tragico evento su quel natante proveniente da Sfax in Tunisia.
Inoltre, durante la stessa notte, è stato anche soccorso un altro barchino alla deriva con 37 migranti a bordo, inclusi 5 donne e 1 minore, provenienti da Burkina Faso, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Mali e Sierra Leone.
La polizia sta attualmente interrogando i compagni di viaggio dell’uomo deceduto, provenienti da Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Senegal e Nigeria, per cercare di ricostruire le circostanze del tragico evento su quel natante proveniente da Sfax in Tunisia.
Inoltre, durante la stessa notte, è stato anche soccorso un altro barchino alla deriva con 37 migranti a bordo, inclusi 5 donne e 1 minore, provenienti da Burkina Faso, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Mali e Sierra Leone.
Lampedusa in balìa degli sbarchi, poliziotti allo stremo
La SIAP sta valutando l’unica opzione disponibile, ovvero quella di presentare un esposto al Procuratore della Repubblica riguardo alle condizioni di lavoro dei poliziotti a Lampedusa, che violano la legge sulla sicurezza dei lavoratori, e per la quale la polizia non ha preso alcuna misura.
Le parole del segretario generale provinciale SIAP Tommaso Vendemmia
“Da anni si assiste a uno spettacolo incivile e disumano con cui le autorità accolgono i naufraghi a Lampedusa. Non si tratta solo di stranieri che giungono comodamente a bordo di navi ONG, ma di reali naufraghi raccolti in mare e trasportati dalle nostre unità navali o da barchini che giungono sottocosta.
Uomini, donne e bambini che, dopo la traversata, vengono rinchiusi nel centro di prima accoglienza (CPA) di Lampedusa. La frequenza degli arrivi non consente immediati trasferimenti e pertanto il centro, che può ospitare 350 persone, viene affollato con oltre 2mila migranti che difficilmente scendono di numero.
La situazione espone tutti a pericoli biologici e chimici, come il sistema fognario che si riversa all’esterno o la spazzatura che non viene rimossa, ma può anche degenerare in risse per la fila della mensa, esponendo a pericolo tutti, specialmente i 20 poliziotti costretti a lavorare per 12 ore di fila senza potersi ovviamente rifiutare“.