AGRIGENTO – È ufficiale, Gaetano Rampello resterà in carcere. È stata rifiutata, infatti, l’istanza con cui era stato chiesto di riesaminare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del detenuto.
L’uomo è un poliziotto di 57 anni in servizio al reparto mobile della Questura di Catania. Il suo arresto risale allo scorso 1° febbraio a seguito della confessione dell’uomo che ha ammesso di aver ucciso il figlio di 24 anni Vincenzo Gabriele Rampello.
In base a quanto emerso fino a ora, l’omicidio sarebbe dipeso da problemi psichici del giovane che, nel corso degli anni, sarebbe stato artefice di atti di violenza nei confronti del padre a cui tentava di estorcere denaro.
La mattina dell’assassinio si sarebbe verificata l’ennesima aggressione, seguita poi da 14 colpi di pistola che si sono evidentemente rivelati letali per il 24enne. La tragica scena sarebbe stata ripresa dalle telecamere di una banca.
Dopo essersi macchiato del reato di omicidio, il 57enne avrebbe chiamato i carabinieri e ammesso la sua colpevolezza. Ha spiegato la natura del suo gesto affermando di aver avuto un “corto circuito mentale”.
Contrariamente a quanto affermato da Gaetano Rampello, il pm della Procura di Agrigento, Chiara Bisso, e il gip Micaela Raimondo ritengono si sia trattato di un omicidio premeditato.
A difendere il suo cliente dall’accusa di premeditazione è stato l’avvocato Daniele Posante che, in quanto legale del poliziotto, ha affermato che sarebbe stato impensabile macchiarsi di un omicidio alle 11 del mattino, sotto gli occhi di tutti i presenti.
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