LAMPEDUSA – Potrebbe entrare in funzione già a partire da martedì 6 luglio il robot che si occuperà di rintracciare i corpi dei 9 migranti dispersi a seguito del grave naufragio avvenuto tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione lo scorso 30 giugno.
Il barcone, dopo essersi ribaltato con a bordo diverse decine di persone, tra le quali 7 donne, si sarebbe successivamente inabissato e adagiato a una profondità di 60-70 metri.
Per procedere all’impiego dello strumento tecnologico sarà comunque necessario localizzare con esattezza la presenza dell’imbarcazione. Il robot, ricordiamo, sostituirà i sub che non sono abilitati a scendere fino a tali profondità.
Il sospetto, secondo la Procura di Agrigento, è che i corpi delle persone mancanti all’appello possano essere rimaste incastrate nel relitto affondato.
Nel frattempo, sempre la Procura siciliana ha provveduto ad aprire un’inchiesta su quanto accaduto insieme a quella per l’immigrazione clandestina.