CATANIA – La bella stagione comincia timidamente ad affacciarsi, ma le premesse per gli amanti del mare non sono delle migliori.
Sono, infatti, oltre 200 le aree costiere siciliane vietate alla balneazione. Lo ha stabilito il Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico della Regione che, attraverso un decreto, ha segnalato le aree inibite ai bagnanti a causa dell‘inquinamento, della presenza di scarichi in mare o di porti, oppure per la regolamentazione di riserve naturali e aree marine protette.
Durante la stagione balneare, il cui inizio è previsto per il primo aprile, e che si concluderà il 31 ottobre, verranno inoltre effettuati i prelievi dei campioni da analizzare.
A Catania il divieto è valido su 3 chilometri di costa, a Palermo su 6 (riguardando anche la costa dell’aeroporto e le aree interessate da depuratori). Più grave la situazione nella provincia di Messina, dove i chilometri vietati sono 11.
Nelle province di Siracusa e Gela sono vietati alla balneazione i tratti costa in cui sorgono impianti industriali e scarichi in mare: le aree industriali di Melilli, Augusta e Priolo.
Per le province di Trapani e Agrigento, il divieto riguarda solo le aree inquinate nelle vicinanze di foci di torrenti e fiumi.
Le aree protette e le riserve marine vietate sono cinque: l’oasi del Simeto, la riserva marina di Ustica, l’area marina protetta del Plemmirio e la zona sul fiume Irminio tra Scicli e Ragusa.
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