LAMPEDUSA – “Continuo a vederli mentre annaspano in acqua, tento di aiutarli, provo ad afferrarli prima di vederli scomparire tra le onde. Ma è tutto inutile…“.
A raccontare la terribile esperienza del naufragio vissuta tre giorni fa al largo delle coste di Lampedusa è un ragazzo di 22 anni, originario della Costa d’Avorio.
Era su un barchino partito dalle coste tunisine con 26 migranti, solo in 22 sono riusciti a raggiungere Lampedusa; gli altri quattro, tre uomini e una donna, sono affogati davanti ai suoi occhi. Una scena che non si stacca più dalla memoria del migrante.
Il giovane ivoriano, ancora sotto shock, è uno degli ospiti dell’hotspot dell’isola. A garantirgli supporto psicologico, fra i padiglioni della struttura, il team di Medici senza frontiere.
Sulla scia degli ultimi avvenimenti, il cadavere di un immigrato è stato ripescato, a diverse miglia di distanza dalla costa di Lampedusa, da una motovedetta della Capitaneria di Porto.
Si tratta del sesto corpo recuperato negli ultimi tre giorni davanti alle coste dell’isola.
Foto di repertorio
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