LAMPEDUSA – Nella mattinata di oggi, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a due provvedimenti di fermo di indiziato di delitto.
Questi sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Agrigento e riguardano due cittadini originari del Sudan e del Sud Sudan.
I due soggetti erano sbarcati a Lampedusa lo scorso venerdì e sono ritenuti responsabili di aver procurato illegalmente l’ingresso nel territorio nazionale di 15 migranti, prevalentemente originari del Bangladesh.
Intercettati 17 migranti alla deriva
I due indagati hanno condotto e governato un’imbarcazione in legno di circa sette metri. L’imbarcazione era priva del carburante necessario per raggiungere la destinazione, esponendo così le persone a pericolo per la loro vita o incolumità.
I fatti sono avvenuti la notte tra l’1 e il 2 agosto, quando, in acque internazionali, a circa 24 miglia nautiche a sud di Lampedusa, la Guardia Costiera ha intercettato alla deriva la barca in legno con a bordo 17 migranti.
Le indagini e le manette
L’attività di indagine è stata condotta all’Hotspot di Lampedusa dallo SCO, dalla SISCO di Palermo e dalla Squadra Mobile di Agrigento. Attraverso l’interrogazione di tutti i migranti sbarcati, è stato possibile ricostruire le fasi della traversata in mare dalle coste libiche a quelle italiane.
In particolare, gli elementi acquisiti nel corso dell’indagine hanno fatto emergere che i due indagati, durante l’imbarco lungo la costa di Zawiya, erano rimasti separati dal resto dei migranti che affrontavano il viaggio. Secondo le dichiarazioni acquisite, i due sudanesi erano impegnati a parlare con i libici organizzatori della traversata, dai quali ricevevano le indicazioni per il viaggio, una bussola e un telefono satellitare per tracciare la rotta verso le coste italiane.
I Decreti di Fermo del Pubblico Ministero emessi dalla Procura della Repubblica al Tribunale di Agrigento sono stati eseguiti nella mattinata odierna. Gli indagati sono stati associati in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.
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